L’Italia non farà come i suoi alleati europei, non andrà a bombardare i terroristi dell’Isis in Siria. A confermarlo è il premier Matteo Renzi in un’intervista al Corriere della Sera. “Noi dobbiamo annientare i terroristi, non accontentare i commentatori. E la cosa di cui non abbiamo bisogno è un moltiplicarsi di reazioni spot senza sguardo strategico. Tutto possiamo permetterci tranne che una Libia bis. Se protagonismo significa giocare a rincorrere i bombardamenti altrui, no grazie. Abbiamo già dato. L’Italia ha utilizzato questa strategia in Libia nel 2011. Quattro anni di guerra civile dimostrano che non fu una scelta felice”. L’Italia però è pronta a fare la sua parte quando ci sarà una strategia chiara. “Davanti a Daesh e tutte le forme di terrorismo noi siamo pronti, anche militarmente – ribadisce Renzi – Se ci sarà una strategia chiara ci saremo. Ma perchè questo accada adesso è cruciale un accordo a Vienna sulla Siria e uno a Roma sulla Libia: ci stiamo lavorando”.
Renzi promuove Draghi
Renzi promuove l’operato del presidente della Bce. “Draghi sta facendo un lavoro straordinario e chi lo critica non si rende conto che occorre del tempo per gli effetti del Quantitative easing. Per il momento la ripresa si deve principalmente a fattori interni”, afferma il presidente del Consiglio, secondo cui “quello che serve oggi è una discussione sulla politica economica europea, con la Commissione. La linea economica tenuta fino ad oggi – evidenzia – non è sufficiente a restituire crescita all’Europa. C’è bisogno di cambiare rotta”.
Pil, Renzi: “Italia forte”
Nessuna preoccupazione nemmeno per il rallentamento della crescita interna, stimata al +0,8 per cento dall’Istat. “L’Italia è forte. Il salto di qualità lo faremo quando si smuoverà l’immenso moloch del risparmio privato. E, in misura minore, gli investimenti pubblici”.
Banche, Renzi: “Vogliamo consolidarle”
Renzi affronta anche lo spinoso argomento riguardante il salvataggio delle quattro banche e ribadisce l’intenzione di aiutare gli obbligazionisti, anche se “non è facile”. “Quello che è successo a certe banche è il frutto di venti anni di scelte discutibili. In passato i governi hanno deciso di non intervenire per il consolidamento del sistema bancario. Adesso i nodi sono al pettine. Noi non ci tiriamo indietro. Abbiamo sistemato le popolari, tra mille polemiche. E dopo Natale vogliamo consolidare le banche del credito cooperativo, facendone uno dei gruppi bancari più solidi sul modello del Crèdit Agricole”.
Italicum, Renzi: “Non lo cambieremo”
Renzi parla infine di politica interna. Giura che le Comunali non saranno un test per il governo e che l’Italicum non verrà cambiato. Sulla polemica circa il suo doppio ruolo, il premier taglia corto: “Ovunque il capo del principale partito è anche leader del governo”.