Risultati Elezioni Venezuela: Maduro sconfitto
Partito Socialista quasi doppiato. Sono questi i primi risultati ufficiali – ma non ancora definitivi – delle elezioni parlamentari in Venezuela, che dipingono i contorni di quella che, per il presidente socialista Nicolas Maduro, è una sconfitta schiacciante.
I primi risultati, diffusi dal Consiglio Elettorale venezuelano, vedono l’opposizione – formata da centristi e conservatori – avanti con ben 99 seggi, contro i 46 del Partito Socialista. Nonostante manchi ancora l’assegnazione definitiva di altri 22 seggi, il risultato è netto, e garantisce all’opposizione un margine piuttosto confortevole rispetto al quorum di 84 seggi, necessario per ottenere la maggioranza assoluta nel Parlamento venezuelano, composto da 167 seggi.
Risultati Elezioni Venezuela: maggioranza assoluta o qualificata?
Nonostante il trend sia già segnato, l’attesa per i risultati definitivi riveste una particolare importanza in base alla conformazione del sistema politico venezuelano, che garantisce ulteriori libertà d’azione in caso di raggiungimento di una maggioranza qualificata. In particolar modo, con 100 seggi – cioé i 3/5 del totale – è possibile censurare o rimuovere i ministri, mentre con 111 (i 2/3 del totale) è consentito creare o sopprimere commissioni permanenti e rimuovere magistrati. Nell’infografica qui di seguito sono spiegati i principali poteri nel dettaglio.
Not all majorities are equal: learn about the power structures of the National Assembly at https://t.co/DkZmym2DW2. pic.twitter.com/Jd6osukOwc
— venezuelanalysis.com (@venanalysis) 7 Dicembre 2015
Risultati Elezioni Venezuela: per Maduro ha vinto la “controrivoluzione”
L’opposizione confida nella possibilità di ottenere almeno 112 seggi. Soddisfatto Henrique Capriles – uno dei leader dell’opposizione e già sfidante alle presidenziali del 2012 e 2013 – che parla di vittoria e di processo “irreversibile”.
Los resultados son los esperados!Ganó Venezuela!Irreversible!Con mucha humildad,serenidad,madurez,asumamos lo q el Pueblo decidió!
— Henrique Capriles R. (@hcapriles) 7 Dicembre 2015
Duro è invece il commento del presidente Nicolas Maduro. Il successore di Hugo Chavez – che già 2 anni e mezzo fa aveva dovuto faticare non poco per avere la meglio su Capriles nella tornata presidenziale, affermandosi con uno striminzito 50.6% dei voti – ha parlato di vittoria non dell’opposizione ma di quella che ha definito “controrivoluzione”, parlando di una vera e propria “guerra economica” scatenata nei confronti dell’esecutivo socialista nel nome di un “capitalismo selvaggio”, in un Paese fiaccata dal persistente ribasso del prezzo del petrolio.
Nonostante le dure parole di commento, il presidente socialista ha tuttavia accettato il responso elettorale, parlando di “vittoria della democrazia” – come confermato anche dall’alta affluenza, che ha superato il 74% degli aventi diritto al voto – e aprendo al dialogo con il nuovo Congresso.
I buoni rapporti tra governo ed opposizione saranno fondamentali, in virtù della struttura del sistema politico del Venezuela, ovvero una repubblica presidenziale, in cui il Presidente è anche capo dell’esecutivo, mentre all’Assemblea spetta il potere legislativo.
Tuttavia, l’ampia maggioranza conquistata potrebbe permettere all’opposizione di mettere in atto mosse importanti, a partire dall’approvazione di leggi per la liberazione dei prigionieri politici – tra cui spicca Leopoldo Lopez, condannato a 13 anni di carcere con l’accusa di essere responsabile di una rivolta studentesca scoppiata nel febbraio 2014 – sino ad un referendum sul futuro dello stesso Maduro, che però non potra essere indetto prima di aprile, cioè a metà del mandato presidenziale. Per portare a termine quel processo “irreversibile” prefigurato da Capriles.