“Può capitare di sentirmi solo nel Pd, ma sono ancora in ottima compagnia”, sono le parole di Pierluigi Bersani in un’intervista al Fatto Quotidiano.
L’ex segretario del Pd, in sostanza, fa un punto della situazione riguardo lo stato del suo partito oggi guidato dal premier Matteo Renzi, un uomo che Bersani non si è mai risparmiato di criticare sia per aspetti riguardanti il suo modo di governare e di portare avanti le riforme che per quanto attiene al suo ruolo di segretario Pd. In effetti, anche questa volta Bersani ha risposto alle domande dimostrando di non apprezzare l’operato renziano e anche di non poter definire questo stesso operato come “riformistico”. Quando gli è stato chiesto se Renzi rappresenta un “riformismo radicale”, Bersani ha infatti replicato con un secco “No”, e aggiungendo: “Riformismo radicale è governare toccando la vita comune delle persone con fatti chiari che non hai bisogno di annunciare né raccontare“.
Bersani: “Il patto del Nazareno non era necessario”
Per quanto riguarda lo – già più volte additato – stato di discussione interna al Partito Democratico, Bersani è poi tornato a lamentarsi, sostenendo che la cosa che gli manca di più è “discutere i problemi”: “Da quando non si discute? Da quando governiamo, ed è la prima volta per i l Pd, prima c`era una coalizione , e penso all`epoca di Prodi. Allora sì che ci confrontavamo. Paradossalmente il Pd nasce da lì, quando improvvisamente e inaspettatamente gente che veniva come me da un`esperienza di sinistra, e altri di una cultura liberale e cattolica, andarono d`accordo, in sintonia. Fu una rivoluzione. Poi è successo altro…”. Bersani ha inoltre ricordato che con il governo Monti e le elezioni del 2013 “qualcosa abbiamo realizzato, un primo smacchiamento del Giaguaro”, riferendosi chiaramente all’ex premier Silvio Berlusconi. Poi però, con l’apertura di Renzi a destra si è tornati indietro: “Non ce n’era bisogno, ed è sorprendente. Il patto del Nazareno non era indispensabile, lo hanno resuscitato, gli hanno rimesso le macchioline – ha affermato Bersani sempre riguardo l’ex Cavaliere – perché si è pensato che ci fosse un vuoto d’aria a destra, ed essere amichevoli verso quel posto poteva portare voti. Calcoli politici, recuperare a destra, con l’idea tanto quelli di sinistra dove vuoi che vadano“.