Infografiche: il lavoro femminile sempre una chimera in Italia
Ce ne siamo già occupati nei mesi e anni scorsi, ma torniamo dopo qualche tempo a parlare di occupazione femminile, per vedere a che punto siamo.
L’Italia sembra rimanere agli ultimi posti in Europa, e non solo, per tasso di occupazione femminile.
Se per l’occupazione maschile possiamo cercare di confrontarci con Spagna, Francia, Belgio, ecc, nel caso delle donne in realtà solo Macedonia, Grecia e Turchia fanno peggio di noi: solo il 47,5% delle donne lavora, contro per esempio il 70% e oltre di Germania e Paesi scandinavi.
Lavoro femminile: è il gap tra uomini e donne il problema – Infografiche
Il dato più importante è però quello della differenza tra i tassi di occupazione maschile e femminile, il cosiddetto gender gap, che in Italia è ai massimi, ci sono più di 18 punti di differenza tra uomini e donne, meno solo di Turchia, Malta e Macedonia. In Europa in media vi sono solo 10 punti di differenza invece, e meno di 5 nei Paesi scandinavi
Lavoro femminile, massimo il gap tra i 45 e i 54 anni – infografiche
C’è differenza in base all’età? Qualcuna.
Il massimo del gender gap è tra i 45 e i 54 anni, ben il 24%, aumentando man mano che aumenta l’età. E’ solo del 6% invece tra i 15 e i 24 anni, ma in realtà anche qui è il doppio che in Spagna, dove nonostante un taso d’occupazione totale simile al nostro la differenza tra uomini e donne è molto inferiore, anche tra i 25 i 44 anni.
Può essere consolante il fatto che negli anni vi è stata una diminuzione della differenza di genere nel lavoro femminile, che è diminuita del 10-15% nelle varie fasce d’età
E ogni trend sul tasso d’occupazione femminile sembra essere anche quello europeo, sì, ma tutto traslato verso il basso, e da notare è l’enorme aumento del tasso d’occupazione dopo i 55 anni, addirittura quasi triplicato in Italia dopo la legge Fornero, mentre è calato in particolare quello tra i 15 e i 34 anni.
Questo è il vero problema forse, di cui abbiamo molto parlato, una volta migliorato il quale, anche quello del gender gap che colpisc eil lavoro femminile sarà più affrontabile