Guerra Civile Ucraina: la ripresa della violenza minaccia il cessate il fuoco
Guerra Civile Ucraina: a gennaio, sullo sfondo di una nuova escalation dei combattimenti in Ucraina orientale, l’Unione Europea si troverà a decidere se protrarre le sanzioni economiche contro la Russia. Il vice presidente americano Biden, nel corso di una visita a Kiev, mentre ha annunciato un pacchetto di aiuti di 190 milioni di dollari per l’Ucraina, ha insistito sul come la Russia sia la chiave per la pace. “Gli Stati Uniti, a fronte della continua aggressione da parte della Russia e dei separatisti sostenuti da Mosca, continuano a stare con il popolo ucraino” ha chiarito Biden.
Guerra Civile Ucraina: la Russia e le sanzioni
Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, ha avvertito su una possibile ripresa della guerra. “I separatisti filo russi non hanno ancora ritirato le loro truppe e attrezzature. I gruppi illegali in Ucraina orientale non sono stati disarmati. “L’Ucraina non è stata in grado di ristabilire il controllo della sua frontiera”, ha sostenuto Stoltenberg.
I combattimenti, proseguiti per tutta l’estate, si sono placati nel mese di settembre, in coincidenza con i preparativi russi per la campagna aerea in Siria, avendo raggiunto il punto più basso proprio quando la Russia pressava la comunità internazionale per formare una coalizione contro il terrorismo; ora, come segnalato dai rapporti militari ucraini, i separatisti, utilizzando mortai da 82, 100, 120 mm e razzi Grad, hanno intensificato i loro attacchi nelle zone di Donetsk e Gorlivka. Il colonnello Andriy Lysenko, il portavoce militare dell’amministrazione presidenziale, ha riferito che lunedì, nei 52 attacchi contro le linee ucraine, di cui 15 con l’uso di mortai, sono rimasti feriti otto soldati ucraini.
Gli attuali combattimenti rendono un fallimento il cessate il fuoco di Minsk e presentano come un’utopia la risoluzione del conflitto per la fine dell’anno. Alla fine del mese di gennaio è prevista la scadenza delle sanzioni imposte dall’Ue contro la Russia, ma la campagna russa in Siria, le tendenze politiche europee e la ripresa dei combattimenti in Ucraina orientale, lasciano molte incertezze.
“Al vertice di gennaio 2016, l’Ue potrebbe estendere per un certo periodo le sanzioni contro la Russia, anche se in versione leggermente più morbida. Siamo convinti che gli Stati Uniti – sono stati più severi rispetto all’Ue – continueranno con le loro sanzioni almeno per tutto il 2016. La Russia, secondo le nostre valutazioni, sarà il più grande perdente nella guerra delle sanzioni” ha affermato Mikael Johansson, il responsabile della Eastern European Research. Nonostante le prove mostrate da giornalisti, leader della NATO e degli Stati Uniti che testimoniano il diretto coinvolgimento militare russo nel conflitto, Mosca nega di dare supporto militare ai separatisti.
Dall’inizio di novembre, gli osservatori dell’OSCE, l’organizzazione internazionale incaricata del controllo del conflitto, hanno registrato un aumento d’intensità e di asprezza delle lotte, riferisce Alexander Hug, il vice capo dell’OSCE in Ucraina. Nei luoghi, dove da molti mesi sono in corso i combattimenti, l’OSCE ha rilevato che i civili non hanno accesso all’acqua, al materiale per ricostruirsi un riparo, sono senza riscaldamento, manca l’energia elettrica, le medicine e spesso anche il cibo. Ai civili e alle agenzie di soccorso viene proibito l’accesso alle aree non controllate dal governo.
Gabrielis Bedris