Il giro d’Italia in #80giorni, Renzi presenta i primi due mesi di governo
Alla convulsa campagna elettorale mancava solo un elemento: la “televendita”. E’ arrivata, finalmente. L’ultimo giorno disponibile, a due dal voto. Il premier Renzi si è giocato tutto, prima della visita nella sua Firenze di stasera. “Il giro d’Italia in #80giorni”,il titolo delle slides. In tutto dieci per illustrare i provvedimenti e il lavoro del governo nei primi 2 mesi e mezzo di vita. In ordine: 80 euro, lavoro, scuola, cultura, riforme, trasparenza, Pubblica amministrazione, Europa, Mondo, giro d’Italia.
Alle 12 confestampa su questi primi #80giorni. Dieci slide con le cose fatte e i cantieri aperti. E un pensiero affettuoso agli #amicigufi
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 23 Maggio 2014
80 euro, lavoro, scuola. “L’Italia si salva solo con una chiara politica di riduzione delle tasse” ha detto il premier e la diminuzione del 10% dell’Irpef “è solo l’inizio perché la riduzione fiscale sarà allargata anche ai pensionati ”. “Gli 80euro” ha concluso Renzi “non sono né una mancia né un’elemosina, potete chiamarli così ma io la chiamo giustizia sociale”. Sul lavoro elogia il dl Poletti e pontifica: “la disoccupazione non si combatte facendo convegni, esprimendo auspici, formulando dotte riflessioni, ma con una politica industriale e con una serie di provvedimenti normativi” come appunto lo stesso decreto e anche il ddl delega che sarà “approvato il prima possibile”. Sulla scuola annuncia: “non partiamo dalle idee di un ministro ma dai suggerimenti degli insegnanti, delle famiglie, di mamme e papà per arrivare a proporre un progetto educativo”. Segue slide: 3,5 miliardi di investimenti per l’edilizia scolastica, 10 mila nuovi cantieri e 2 milioni di studenti più sicuri, sbloccato patto di stabilità.
Cultura e pubblica amministrazione, riforme, trasparenza. “Presenteremo un ddl organico sulla cultura come fatto per la Pubblica amministrazione per poi presentarlo in Aula” (nella slide si leggono i nomi di Pompei e Caserta ma il tutto rimane ancora piuttosto generico). Ed ecco le riforme. E’ su quelle che il governo dovrà dimostrare di essere forte e deciso. “La legge elettorale è passata in prima lettura alla Camera e si è messa in coda il Senato alle riforme costituzionali. Abbiamo accetto di aspettare, come chiedevano il M5S e Fi, per non ‘inquinare’ le riforme con la campagna elettorale” ma dalla prossima settimana “si torna in Senato”. Lui non “molla di mezzo centimetro”. Capitolo trasparenza: abbattimento dei costi della politica (con la riforma delle Province e del Senato), messa all’asta delle auto blu e archivi aperti sui misteri d’Italia.
I giornalisti che si aspettavano qualche frecciatina da campagna elettorale sono stati accontentati solo nel finale: “lo dico con il rispetto che si deve a tutte istituzioni, ma l’Italia va cambiata adesso e non la cambia chi urla di più ma chi strutturalmente prova a modificare le regole del gioco”. Risposta serrata dei 5 stelle: “Qualcuno faccia svegliare il premier, quello che racconta è un sogno” perché sono stati “mesi di slogan, annunci roboanti, comparsate televisive, spot e slide. Ora basta. Gli italiani – concludono – meritano di meglio”. Stasera il premier sarà a Firenze e Grillo a Roma per concludere la campagna elettorale. E poi da lunedì si potrà ricominciare a parlare di politica: che sia la riforma del Senato o le dimissioni del Capo dello Stato.
Giacomo Salvini