Libia, Lavrov: “Capisco quanto importante sia per l’Italia il problema della Libia, sia per motivi geografici che storici. Noi confermiamo la nostra comprensione e siamo pronti a prestare il nostro aiuto. E questo lo ha detto anche Putin a Renzi. La conferenza sulla Libia a Roma è molto importante ma non ci aspettiamo che risolva tutti i problemi. Gli speaker dei parlamenti libici di Tobruk e Tripoli non sono d’accordo con il piano Onu, ognuno di loro vuole di più e hanno posizioni opposte” ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, offrendo all’Italia l’aiuto di Mosca sulla questione libica. “Siamo molto vicini agli italiani e lo dimostra il fatto che negli ultimi 15 anni con tutti i governi italiani si sono stabiliti rapporti di fiducia indipendente dai partiti politici al potere. E questo lo hanno confermato Renzi e Putin che si sono incontrati cinque volte da ottobre 2014”, sembra più di un apertura al sostegno degli interessi italiani in Nord Africa quella pronunciata da Lavrov durante un incontro con la stampa nostrana.
Libia, Lavrov: la Russia pronta ad aiutare l’Italia
Ieri, anche Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri italiano, ha parlato di Libia. In un’intervista rilasciata al Financial Times, ha precisato che la conferenza sull’argomento che si terrà domenica a Roma avrà l’obiettivo di dare “la spinta decisiva” all’accordo per un governo di unità nazionale che contribuisca ad arginare l’Isis, perché se la situazione attuale dovesse trascinarsi ancora a a lungo “la situazione del Paese peggiorerà sotto molti punti di vista e le minacce alla sicurezza potrebbero aumentare, a partire dal Daesh”. Invece, per quanto riguarda un possibile intervento italiano in ottica stabilizzazione del paese Gentiloni ha preferito tergiversare: “credo sia prematuro speculare sugli scenari – ha dichiarato – se c’è una richiesta, l’Italia è pronta ad avervi un ruolo, a patto che vi sia la cornice legale di una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu e una richiesta del governo libico”. Di certo, ha aggiunto il ministro, “non agiremmo da soli”.
Magari non c’entra niente con il dialogo a distanza sull’asse Roma-Mosca ma pare che, nel frattempo, il nostro paese stia tentando di smarcarsi in merito al rinnovo automatico delle sanzioni europee alla Russia. Infatti il governo italiano ha chiesto che si apra un “dibattito politico” sul rinnovo delle sanzioni economiche in scadenza il 31 dicembre, hanno riferito all’Ansa fonti diplomatiche a Bruxelles. Per il rinnovo di sei mesi non era prevista alcuna discussione. Nella riunione dei rappresentanti permanenti dei 28 membri della comunità (Coreper), avvenuta oggi, l’Italia non ha approvato la proposta di rinnovo “automatico” e ha chiesto alla presidenza di turno lussemburghese che il tema fosse affrontato con un dibattito. Ancora da decidere quando e in seno a quale istituzione europea avverrà la discussione.