Made in Italy al quinto posto tra i marchi preferiti al mondo, secondi in food e fashion
Made in Italy al quinto posto tra i marchi preferiti al mondo, secondi in food e fashion
Ha sempre più importanza ormai, la globalizzazione non sta facendo scomparire il valore delle origini dei prodotti, anzi, con la concorrenza mondiale diventa sempre più necessario per gran parte dei consumatori distinguere l’origine di ciò che viene acquistato, non si può dare per scontata la qualità o che la provenienza sia quella immaginata.
Made in Italy, Italia al quinto posto mondiale
E’ per questo che Futurebrand, una delle maggiori società di consulenza nel campo della brand awareness di base a Londra, crea report annuali sul livello di appetibilità dei vari brand, che come in questo caso potrebbero non consistere semplicemente in marchi di grandi aziende, ma anche in bandiere di Paesi.
In fondo ogni Stato è come un marchio da “vendere” a livello globale, ora che il commercio mondiale è sempre più importante, soprattutto per l’Italia, che ha potuto attutire la crisi economica proprio grazie all’attrattività del made in Italia e all’aumento delle esportazioni, che ora però danno delle preoccupazioni.
Nel report infatti si parla specificatamente dei Paesi come brand in campo economico, del “made in” appunto.
E l’Italia non si piazza affatto male, al quinto posto, dietro USA, Francia, Germania, e Giappone.
Il CBI, è il più generale Country Brand Index, ovvero l’indice di gradimento di quel Paese più in generale, non solo dal punto di vista economico, e l’Italia era al 15esimo posto l’anno scorso, ma al 18esimo quest’anno.
E’ quindi il Made in Italy il nostro punto forte, ma dove in particolare?
Made in Italy, secondi al mondo nel food e nel fashion
Futurebrand ha analizzato il gradimento dei “Made in” nei diversi settori economici, e quello che emerge è che siamo medaglia d’argento in particolare nel Food & Beverage e nel fashion, dopo Francia e USA rispettivamente.
Bene anche il terzo posto nel lusso dietro Svizzera e Francia, mentre non stupisce il decimo posto nei beni elettronici, in cui sappiamo di essere molto indietro. Il quarto posto nelle automotive è lusinghiero, e c’è lo zampino di Maserati e Ferrari più che di FCA.
Insomma, l’Italia resiste in cima al mondo nell’immaginario di affidabilità e appetibilità dei propri prodotti, rimanendo solida soprattutto nelle categorie in cui il made in Italy è sempre stato fortissimo.