“Disincanto digitale”, così Ilvo Diamanti definisce il fenomeno riguardante la prima flessione della fiducia verso l’informazione sul web. Nella nona edizione del report “Gli italiani e l’informazione”, firmato dall’Osservatorio Demos- Coop, emergono dati molto interessanti e in egual misura importanti per conoscere più approfonditamente il pensiero degli italiani, perché è evidente e lapalissiano che le fonti d’informazione formano le nostre opinioni e plasmano il parere dell’opinione pubblica sugli eventi che accadono nel mondo.
Sondaggi Politici: la metà degli italiani sceglie l’informazione sul web
La televisione si conferma il mezzo più consultato dai nostri connazionali, più di otto italiani su 10 dichiarano di informarsi quotidianamente grazie ai programmi tv. Al secondo posto c’è internet con il 49%, seguito dalla radio al 38%, i social si fermano al 29% mentre appaiono in difficoltà i quotidiani con il 26% e i settimanali con l’8%. Gli scostamenti, come è logico in casi di questo genere, sono molto piccoli se si guarda al 2014, ma diventa estremamente interessante confrontare i dati odierni con quelli del 2007. In quel caso solo il 25% degli italiani intervistati dichiarava di utilizzare internet. Così facendo la forbice tra tv e web si è dimezzata da oltre 60 punti a oltre 30.
Il secondo grafico riguarda l’argomento, probabilmente più delicato, informazione e libertà. Come scritto in apertura per la prima volta il dato è in flessione, oggi il 36% dichiara che su internet ci sia l’informazione più libera e indipendente, mentre l’anno scorso il dato era pari al 40%. La tv, con il suo 21% supera giornali (13%) e radio (12%), elementi che comunque appaiono largamente insufficienti e sui quali i direttori degli organi d’informazione dovrebbero riflettere seriamente.
Sondaggi Politici, fiducia nei Tg: trionfa il Tg3
Gli ultimi due dati scendono nel dettaglio del rapporto tra informazione e politica, osservando il gradimento dei tg, prima a livello globale e poi filtrando le opinioni in base al credo politico del campione.
Con il 57% di fiducia trionfa nella speciale classifica il Tg3 che supera i cugini Tg1 di tre punti e Tg2 di 7 punti. Nonostante questa ottima performance tutti perdono terreno rispetto alla rilevazione del 2009 cedendo rispettivamente il 7, il 10 e il 12 per cento. Segno più, invece, per il TG LA 7 di Enrico Mentana, più 5%, e addirittura del 14% Rai News24. Grazie a queste positive rilevazione scavalcano il Tg5 (-13%) e ottengono il 48% e il 47%. Grande balzo in avanti anche per il Tg della rete all news di Sky che gode della fiducia di 4 italiani su 10 e fa segnare un ragguardevole più 13%. Chiudono la classifica Studio Aperto (31%), in caduta libera del 14% e il Tg4 al 25% (-4%)
Filtrando i dati a seconda del partito politico si può vedere come il legame tra orientamento politico e opinioni resta molto forte: l’elettorato di destra guarda con fiducia i Tg di Mediaset mentre a sinistra, c’è fiducia verso i programmi di “Mamma Rai” e soprattutto nel il Tg3. I leghisti apprezzano anche la programmazione del Tg2, mentre gli elettori pentastallati apprezzano particolarmente il Tg di La 7 e giudicano positivamente anche il Tg3 e RaiNews24.
Qual’è il tg che appare più trasversale? Senza ombra di dubbio Sky TG 24 grazie ad una collocazione costante tra il 40 e il 47%.