Salvabanche, pensionato si toglie la vita dopo aver perso cento mila euro di risparmi Segretario Lega Salvini: “Suicidio di Stato”
La tragedia è avvenuta lo scorso 28 novembre, ma la notizia è giunta solo qualche ora fa: un pensionato di Civitavecchia (Rm) si è tolto la vita dopo aver perso – a causa del contestatissimo provvedimento salvabanche – tutti i suoi risparmi, i quali ammontavano a quasi 100 mila euro investiti in obbligazioni subordinate emesse dalla Banca Popolare dell’Etruria e Lazio.
A dare conferma dell’avvenuto è stato il sito Etruria News, il quale ha spiegato che l’uomo – Luigino D’A., 78 anni – era anche affetto da alcuni problemi di salute, anche se a spingerlo al suicidio è stato proprio il colpo di aver perso i suoi risparmi. A trovarlo appeso con una corda al collo al balcone della propria abitazione è stata la moglie.
Grande cordoglio è stato espresso da associazioni di consumatori come Adusbef e Federconsumatori, che si sono definite addolorate per la morte di “un risparmiatore di Civitavecchia che si è suicidato dopo aver appreso di aver perso i risparmi di una vita investiti nella Banca Popolare dell’Etruria e Lazio, oggetto dell’esproprio criminale del risparmio anticipato del bail-in”. Ma non solo, le due associazioni hanno anche chiesto alla Procura di Civitavecchia di aprire un fascicolo che verifichi la compatibilità della risoluzione riguardante le quattro banche con “le norme penali e con la Costituzione”.
Il pensionato, che ha lasciato una lettera sul suo pc per spiegare le motivazioni del gesto disperato, ha ricevuto inoltre la solidarietà degli altri titolari di obbligazioni presso la banca con sede ad Arezzo, i quali si sono riuniti per protestare presso la Borsa merci della città toscana intonando lo slogan “Avete salvato le banche, avete inguaiato noi”. Difatti, la banca dell’Etruria dove erano depositati i 100 mila euro del pensionato, insieme ad altre tre – le due casse di risparmio di Ferrara e di Chieti e la Banca delle Marche – sono state recentemente oggetto di un provvedimento di “risoluzione” o liquidazione ordinata il cui scopo è salvarle dalla chiusura e dal default. A rimetterci però sono proprio i detentori di obbligazioni e risparmi presso i medesimi istituti di credito, i quali sono diventate delle vere e proprie vittime – molto spesso perchè inconsapevoli dei rischi – di questa direttiva comunitaria che impone la riduzione dell’onere d’intervento per il salvataggio di una banca quando quest’ultimo può essere pubblico.
Matteo Salvini: “Suicidio di Stato, dimissioni del governatore della Banca d’Italia”
Il leader della Lega Matteo Salvini ha espresso il suo disappunto per l’accaduto e per la sostanza del decreto applicato dal governo lo scorso 22 novembre tramite i suoi profili social. Se su Facebook ha definito quello dell’anziano signore come un “suicidio di Stato” per poi annunciare la sua presenza oggi, giovedì 10 dicembre 2015, ad un incontro con i risparmiatori “fregati da Banca Etruria, dall’Europa e dal governo”, su twitter il numero uno del Carroccio ha scritto: “Se salta una banca devono pagare i clienti o chi non ha vigilato? C’è qualcuno che ha fatto il furbo. Se fossi al governo chiederei le dimissioni del governatore della Banca d’Italia“.