Elezioni Consulta. Dopo le ultime fumate nere, Camera e Senato torneranno a riunirsi per l’elezione dei tre giudici della Corte Costituzionale. La situazione ha destato preoccupazione anche nel Capo dello Stato che continua a monitorare la situazione di stallo in corso sull’elezione della Consulta. I presidenti di Camera e Senato hanno infatti fissato la 30esima votazione al 14 dicembre alle ore 19 e hanno deciso che si procederà a oltranza votando ogni sera alla stessa ora fino a quando non si arriverà ad una decisione. Il presidente della Repubblica ha rilasciato una lunga intervista al Messaggero, in cui ha parlato della situazione della Corte Costituzionale, ma anche degli ultimi avvenimenti interni, tra cui il ruolo di Roma nell’importante sfida del Giubileo.
Sergio Mattarella, sulle pagine del Messaggero, si è espresso sul lavoro del Parlamento: “ogni passaggio a vuoto del Parlamento sui giudici costituzionali incide sulla sua autorevolezza e su come viene valutato”. Il Capo dello Stato ha definito un “problema serio e grave” lo stallo delle Camere nell’elezione dei giudici della Consulta e ha rimarcato che “questo vuoto non può continuare”. Per quanto riguarda invece il suo ruolo al Colle, Mattarella chiarisce di non aver mai pensato di doversi distinguere dal suo predecessore ma, spiega, “sono mutate le condizioni e soprattutto le esigenze del Paese”.
Mattarella si dice convinto che “Roma e l’Italia faranno bene la loro parte in questo anno all’insegna del Giubileo”, mentre sulle imminenti elezioni amministrative “chi sarà scelto dagli elettori per amministrare Roma, dopo il lavoro svolto dal Commissario, dovrà continuare nell’impegno di colmare il divario esistente tra questo ruolo mondiale dell’Urbe e la sua struttura amministrativa”.
Elezioni Consulta, Pisicchio: “Servono personalità di alto profilo”
Sulle parole di Mattarella e lo stallo dei lavori parlamentari si è espresso anche il presidente del gruppo Misto alla Camera Pino Pisicchio: “il presidente Mattarella ricorda al Parlamento il suo dovere costituzionale di completare l’assetto della Consulta, impresa con cui la politica si è misurata inutilmente per svariate decine di volte”. “Abbiamo preso qualche giorno di tempo per trovare la quadra – aggiunge Pisicchio – ma lunedì 14 si riprende a votare. Il modo per uscirne ormai è chiaro a tutti: niente conventio ad excludendum, personalità di alto profilo e non bandiere di partito, condivisione da parte delle maggiori aree culturali presenti in Parlamento, cambio del metodo rispetto alle molteplici e inutili votazioni fin qui consumate. Allora si lavori sui nomi, perché il tempo stringe”.
Ilaria Porrone