“Avrei potuto portarmela a letto e invece…” la storia d’amore (andata male) del grillino Castaldo

castaldo, m5s

E’ una storia d’amore tormentata quella raccontata in un post su Facebook (poi cancellato) dall’europarlamentare del M5S Fabio Massimo Castaldo. L’intervento è stato ripreso e rimesso online su twitter dal blogger Nonleggerlo. Nel lungo sfogo, il grillino Castaldo parla di un’uscita a cena con una donna salvo poi precisare che non se l’è portata a letto.

Il post di Castaldo

Il motivo del suo gesto è spiegato tutto nel post che pubblichiamo qui di seguito.

“Una donna che amavo mi ha liquidato da un giorno all’altro. Senza preavviso. Senza rimorsi e senza scrupoli. Senza mia colpa. Mi ha lasciato lì, con mio padre malato, ricoverato in un letto di ospedale e prossimo all’operazione. A un pugno di giorni dalla stessa. Con la mia mente annientata e dilaniata dal rimorso di pensare più a lei che se ne era andata ora, che a lui che rischiava di andarsene per sempre, privandomi di quella che è la prima persona che mi ama per ciò che sono e non per ciò che ricopro o rappresento. Lei mi ha lasciato proprio così, con il senso di colpa e di inadeguatezza”.

Ho pianto e ho sperato, ho anticipato un rientro per cercare di strapparle un sorriso e un gesto d’affetto, per riannodare un filo che credevo solo slacciato. E ho ricevuto solo una terribile umiliazione, inflitta con cinica e indifferente maestria”.

L’ho pregata in ginocchio di ripensarci e darmi un’altra possibilità, negando l’evidenza della ragione. Ho sputato sul mio orgoglio pur di credere in un sogno impossibile. Ma lei non ha esitato neanche per un istante. Perché era chiaro, nella sua mente, il perseguimento dell’opportunità professionale, del patologico narcisismo, dell’appagamento egoistico delle sue esigenze.

La ragazza con cui sono uscito questa notte mi ha detto che per riuscire veramente in questo posto non bastano le competenze e la passione. Bisogna avere l’istinto omicda, il killer instinct. Solo allora ho capito,… questa è la linfa che scorre nelle vene di Bruxelles. Questa è la luce che attrae centinaia di migliaia di falene in questa città per poi bruciarle e carbonizzarle con fredda indifferenza e con una smorfia di impietosa derisione.No, io non diventerò mai come voi”