Si è chiusa la sesta edizione della Leopolda andata in scena a Firenze da Venerdì 11 a Domenica 13 Dicembre. Anziché raccontare e scrivere di ciò che hanno detto il premier Renzi o il ministro Padoan, in questo articolo, preferiamo raccontare il contesto in cui si è svolta la kermesse pensata dal premier. E fare una brevissima panoramica sugli ospiti che hanno affollato la vecchia stazione del capoluogo toscano. Presenti con il premier Renzi alcuni ministri del suo Governo: Giuliano Poletti, Marianna Madia, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, Stefania Giannini, Graziano Delrio e Maria Elena Boschi. Tante le personalità sia politiche che di altri mondi tra cui citiamo: Bassanini, Malagò, Bennato, Farinetti, Da Empoli insieme a molti altri.
La mossa di Nardella ed il tema banche
Cosa non ha funzionato? La miccia innescata da Dario Nardella, sindaco di Firenze, con l’intervista rilasciata al Corriere di Venerdì 13 Dicembre 2015 non ha certamente aiutato o favorito un clima disteso all’interno del Pd. In risposta a Nardella sono arrivate le moltissime dichiarazioni degli esponenti della cosiddetta minoranza Pd, riunita a Roma per la cosiddetta anti Leopolda, o di coloro che hanno abbandonato il Pd nei mesi scorsi per scongiurare l’ipotesi messa in campo dal sindaco fiorentino cioè l’evoluzione del Pd verso quel Partito della Nazione che superi le divisioni tra sinistra e destra. Senza entrare nel merito della vicenda è facile rilevare come tutto ciò abbia oscurato in parte l’evento Leopolda. Ma non è tutto. Proprio nella settimana che ha anticipato la Leopolda ha tenuto banco nel dibattito pubblico il tema del salvataggio delle banche che ha coinvolto il ministro Maria Elena Boschi in quanto figlia dell’ex vicepresidente di Banca Etruria. La richiesta di dimissioni avanzata dallo scrittore Roberto Saviano che ha anticipato la kermesse non è passata inosservata. E la presenza di Boschi alla Leopolda, seppur mai messa in discussione, ha di fatto spostato l’asse dell’attenzione su altri argomenti rispetto ai soliti lanciati dal palco di Firenze come il rinnovamento della classe dirigente.
Leopolda, dalla deputata di NCD all’ex vendoliano di ferro
Per riassumere il senso molto plurale della Leopolda chiusa da poco a Firenze riportiamo di seguito alcune dichiarazioni rilasciate da due dei presenti a Firenze. La prima è una deputata di NCD, una sorta di ambasciatrice di Alfano, Rosanna Scopelliti che ha commentato: “Ho scelto di partecipare alla Leopolda e di odorare il vento di rinnovamento che stiamo vivendo in questa esperienza di governo. Qui sono nati i progetti che il mio partito sostiene. E’ importante essere in questa fucina di idee e di sogni per il nostro Paese. C’è un’ottima atmosfera, qui mi sento a casa”.
Di seguito le dichiarazioni di Silvio Maselli, barese e assessore della giunta Decaro (sindaco renziano di Bari in predicato per la presidenza dell’ANCI), già molto vicino a Vendola negli anni in cui Nichi ha guidato la Regione Puglia e quest’anno presente alla Leopolda: “Sono venuto per curiosità da osservatore perché la politica deve sempre lasciarsi stupire e guardare quello che succede intorno. In passato sono stato anche a Vedrò da Letta. Mi sono seduto nelle ultime file a sentire e vedere coi miei occhi. E cosa ha visto? Una presenza enorme del popolo di sinistra”.
Leopolda come un caleidoscopio?
La Leopolda come un caleidoscopio? Sembra di si. L’evento anche quest’anno dominato da Renzi ha subito nel corso del tempo alcune variazioni. Per esempio la sesta edizione ha visto scomparire i tavoli tematici con la contestuale introduzione del question time durante il quale si è data la possibilità ai presenti di ‘interrogare’ i ministri. Probabilmente di qui all’anno prossimo saranno introdotte altre novità per recuperare quella freschezza che, stando alle opinioni di molti osservatori, negli anni sembra via via scemare.