“Resto profondamente democristiano, uno moderato che ama le cose semplici, che ha la cultura dei valori della vita. Se posso portare un piccolissimo contributo di consigli a quelli che vorranno ricostruire quest’area, allora sì, c’è la mia disponibilità”. Lo ha detto all’Adnkronos l’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro parlando di un suo eventuale ritorno in politica. “Deluderò molti miei amici, ma non tornerò a fare politica attiva. Confesso, però, che mi fa piacere sentire dire che la gente vorrebbe che io tornassi a fare politica. Soprattutto perché pensa che non tutte le cose che ho fatto sono state sbagliate o forse perché le persone hanno riconosciuto il tratto umano. Molti pensano che il mio ritorno potrebbe essere utile alla Sicilia”. “Non posso più deludere la mia coscienza e la mia famiglia che non posso più trascurare. E poi confesso che in questi cinque anni ho visto un allontanamento dalla politica he non ho più riconosciuto”, dice ancora Cuffaro. E conclude: “Ho ricevuto 14 mila lettere da tutta Italia che mi hanno fatto piangere. Finché mi scrivono i miei amici lo capisco, ma mi hanno scritto persone che non erano miei ‘clientes’, come dicono alcuni, ho capito che c’era tanta gente che mi voleva bene e questo mi fa bene”.
Cuffaro: sulla politica non voglio dare giudizi
“Sulla politica ho già detto che non voglio dare giudizi, dico solo mi pare che chi sta governando ‘etiam periere ruinae’ e che questa non è la politica che conosco, la cattiveria è sempre più protagonista e c’è molta più ipocrisia”. Così l’ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro in una lettera scritta durante l’ultima notte trascorsa nel carcere di Rebibbia. “Non credo abbia meno cose da nascondere, ha solo cambiato nascondiglio e ha inventato nuovi metodi per nascondere. Dico che sono preoccupato per la nostra Terra. La Sicilia dove finzione e realtà si confondono sino a fondersi, che mi ha dispensato gioie e dolori, che mi ha fatto innamorare, che donandomi la vita mi ha incamminato verso la morte. Terra che non potrò mai smettere di amare”.
Cuffaro: perché mi hanno difeso in pochi
“Pochi politici – continua Cuffaro nella lettera scritta durante l’ultima notte trascorsa nel carcere romano di Rebibbia – pochi rappresentanti pubblici e poca stampa mi hanno difeso, la gran parte, seppur credendo che io non abbia mai favorito la mafia anzi la abbia avversata, non lo hanno fatto, potevano farlo e avrebbero dovuto ma hanno avuto paura di essere catalogati…additati. Li capisco e li giustifico ma io non mi sarei comportato così”. Così l’ex governatore della Sicilia Salvatore Cuffaro.