Stato Islamico: l’Europa ha venduto armi chimiche ai terroristi?
Stato Islamico: gli jihadisti che combattono in Siria hanno ricevuto tutto l’occorrente per produrre il temibile gas Sarin attraverso il confine turco. Ad affermarlo, in un’intervista esclusiva per la televisione russa RT, Eren Erdem, deputato del CHP (Partito Repubblicano Popolare) forza d’opposizione al governo del premier Davutoglu. Il deputato turco ha riferito che “è certo che l’Isis abbia tutto il materiale e le risorse per avviare la produzione di gas Sarin”, inoltre, “potrebbe essersi verificato un caso di insabbiamento”.
Stato Islamico: i terroristi possono produrre gas sarin
Infatti, martedì scorso, Erdem ha presentato al Parlamento di Ankara una copia del procedimento penale 2013/120 aperto dalla Procura della Repubblica della città di Adana, nel sud della Turchia. Ci sono anche delle intercettazioni telefoniche a provare il coinvolgimento di alcuni cittadini turchi nella fornitura di gas Sarin allo Stato Islamico.
“Abbiamo le registrazioni telefoniche relative a questa spedizione che sappiamo essere avvenuta a dispetto dei controlli delle frontiere promessi dal governo. Nonostante la autorità di Adana abbiano poi arrestato 13 sospetti, una settimana dopo il caso è stato archiviato con il rilascio immediato dei presunti terroristi lungo il confine turco-siriano – ha detto Erdem di fronte ai colleghi – eppure dalle registrazioni telefoniche si evince il coinvolgimento degli arrestati. Emergono tutti i dettagli della spedizione: dai materiali al peso delle dosi inviate. Dai camion utilizzati alla data di consegna. Nonostante tutto, il caso è stato chiuso. Quel gas adesso è in Siria”.
Ai microfoni dell’emittente satellitare russa, Erdem non solo ha aggiunto che, dal fascicolo aperto e poi archiviato dai magistrati, emerge chiaramente il coinvolgimento nei fatti in questione di alte cariche politiche e di figure legate all’industria chimica nazionale, in più, il deputato turco ha accusato l’Occidente di aver imputato al governo siriano l’uso del gas sarin a Ghouta e in altri quartieri della capitale Damasco, dove nel 2013 venne condotto un devastante attacco con l’arma chimica, solo per giustificare un intervento militare.
In realtà, “ad utilizzare il gas non è stato Assad, ma lo Stato islamico che pochi giorni prima aveva ricevuto dalla Turchia una fornitura di Sarin. E questo l’Occidente lo ha sempre saputo così come è a conoscenza che tutti i materiali di base per la produzione di armi chimiche sono state vendute proprio da alcuni paesi europei della Coalizione a guida USA”.