Oggi in Italia è giornata di silenzio elettorale, alla vigilia dell’election day di domani che riguarderà il voto per le Elezioni Europee, oltre alle Regionali in Abruzzo e Piemonte e le Amministrative in circa 4 mila Comuni. Oltre 49 milioni di elettori coinvolti, urne aperte dalle ore 7 alle ore 23. Alle 16 di oggi si insediano i seggi elettorali, per l’autenticazione delle schede e tutte le altre procedure burocratiche.
Oggi nel frattempo si vota per le Europee all’estero. Dopo le consultazioni di giovedì in Olanda e nel Regno Unito e ieri in Irlanda, oggi tocca a Lettonia, Malta e Slovacchia, che si aggiungono alla Repubblica Ceca, in cui le urne si sono aperte ieri mattina e chiuderanno stasera.
Sono circa 4.4 milioni gli elettori slovacchi chiamati alle urne – anche se si teme una bassa affluenza – per eleggere i 13 rappresentanti spettanti allo Stato membro. Un milione e mezzo di elettori e 8 seggi invece per la Lettonia, due in più di Malta, che può contare su un corpo elettorale di circa 330 mila cittadini.
Le prime indiscrezioni giunte da Londra ed Amsterdam lasciano trapelare un risultato in chiaroscuro per le formazioni euroscettiche. Pur in assenza di dati ufficiali, gli osservatori parlano di un’affermazione nel Regno Unito dell’Ukip di Nigel Farage, dichiaratamente a favore dell’uscita dalla UE. La formazione euroscettica potrebbe addirittura risultare prima nelle preferenze, migliorando drasticamente il terzo posto ottenuto alle amministrative.
Male invece sarebbero andati gli anti-euro in Olanda, con gli exit polls che danno il partito xenofobo di Wilders al quarto posto, con il rischio di perdere un eurodeputato rispetto alle elezioni europee 2009.
Emanuele Vena