Renzi contro Grillo: “Non potrei stare in un partito come il M5S che comprime la libertà. Fi e M5S incentrati sul leader”
Renzi contro Grillo: “Non potrei stare in un partito come il M5S che comprime la libertà. Fi e M5S incentrati sul leader”
Renzi a tutto campo affronta i temi caldi del dibattito politico ma parla in particolare dei suoi possibili avversari. Il premier, nelle vesti di segretario del Pd, parla delle prossime elezioni amministrative previste in primavera: “I candidati-sindaco di Roma, Milano e Napoli li decideranno i cittadini con le primarie. Il Pd è l’unico ad avere uno solo che decide, fa scegliere i cittadini. Nel M5S non ho capito se decide il blog o il guru, in Forza Italia sostanzialmente decide Berlusconi, perché sono due partiti incentrati sul leader”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Rtl 102.5.
“Da noi – ha continuato Renzi riferendosi al Pd – c’è una cosa che si chiama democrazia e quindi si decide con le primarie. Io preferisco un partito che, magari, litiga, si divide, ma che discute. Non potrei mai stare in un partito come il M5S che comprime la libertà, per il semplice motivo che hai Beppe Grillo che è il proprietario del logo e quindi è il proprietario del partito che dal blog ti dice cosa devi fare”. Le dichiarazioni confermano il testa a testa tra i due leader che si contendono la leadership anche in Rete come raccontato in questo nostro interessante articolo.
Renzi contro Grillo e Salvini, che non sarà candidato premier secondo il segretario PD
“Sfiderò uno dei grillo, deciderà il blog, uno del centrodestra ma non credo Salvini perchè i moderati italiani non possono farsi rappresentare da Salvini. Quanto a me spero di vincere le primarie e le elezioni e poi faccio gli ultimi anni di esperienza politica. A meno di 50 anni cambio vita”. Così Matteo Renzi, a Rtl, alla domanda sui possibili suoi sfidanti alle elezioni politiche del 2018. Il premier si è soffermato sui precedenti governi ed in particolare sul governo di centrodestra: “È vero, Berlusconi certe cose le diceva ma non le faceva. È stato presidente del Consiglio per 3347 giorni e non ha fatto la riforma del lavoro, non semplificato la Pubblica amministrazione, non ha fatto un sistema istituzionale più solido, non ha eliminato l’Irap per abbassare il costo del lavoro”. «Il problema – ha aggiunto Renzi – non è cosa dici ma se le cose che dici poi le fai. Non sono mai stato contro gli altri, io non parlo male dei miei avversari, io non pratico l’odio ma il rispetto. Dopo di che sono i risultati a parlare. Se l’Italia si è rimessa in moto è perché abbiamo fatto il Jobs act se lo si fosse fatto dieci anni fa, come ha fatto la Germania, oggi saremmo più forti della Germania”.