Elezioni Consulta, accordo Pd M5S, Forza Italia beffata.
Eletti i tre giudici della Corte Costituzionale: sono servite ben trentadue votazioni. I giudici eletti sono: Franco Modugno 609 voti, Giulio Prosperetti 585 voti e Augusto Barbera che ha ottenuto 581 voti. I tre giudici eletti sostituiscono Luigi Mazzella, Paolo Napolitano e Sergio Mattarella. L’elezione dei tre giudici è stata possibile grazie all’intesa tra Pd (con le forze centriste della maggioranza) e M5S. Per la prima volta, dal 1994, Forza Italia resta fuori dall’accordo per l’elezione degli organi costituzionali.
Toninelli (M5S): intesa Consulta replicabile su
Intervistato da Repubblica, il deputato M5S Danilo Toninelli apre così alla possibilità di replicare l’accordo raggiunto ieri con il Pd sulla Corte Costituzionale. Quanto alla scelta di Barbera, “per alcuni di noi, mandare alla Consulta qualcuno dichiaratamente a favore delle riforme del governo come Barbera è stata dura da digerire. Ma siamo passati dai compromessi al ribasso, tipici del governo Renzi, a quello che considero un accordo al rialzo, perchè dall’avvocato di Berlusconi e dall’indagato Pitruzzella siamo passati a nomi di tutt’altro calibro. Altrimenti, ci sarebbe stata una nuova terna di soldati di partito”. Intervistato anche dal Corriere della Sera, Toninelli aggiunge: “Barbera non ci piaceva e non ci piace. Ma abbiamo ragionato: noi siamo 127 e loro 630. Abbiamo portato a casa il miglior risultato possibile”. “Non siamo riusciti a fargli togliere Barbera, che comunque è un maestro del diritto da 20 anni. Ben prima di Renzi. Ma abbiamo vinto uguale”, “2 a 1. Hanno dovuto accettare il nostro metodo e abbiamo vinto. Come quando abbiamo fatto eleggere la Sciarra alla Consulta”.
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Pd e M5S sono vicini a chiudere un accordo per l’elezione dei membri mancanti della Consulta. A quanto apprende l’ANSA, il Pd ha proposto a M5S i giuristi Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti (professore all’Università di Tor Vergata di diritto della sicurezza sociale). I grillini sarebbero pronti ad accettare. Il Partito Democratico ha infatti accolto le istanze del Movimento: via Sisto dentro il professor Modugno (stimato dai Cinque Stelle), in cambio dell’appoggio al candidato dem Barbera. Un accordo nato in queste ultime 24 ore. E le parole di stamattina del premier Renzi assumono una valenza diversa se lette adesso: “Per la Consulta potrebbe essere questione di ore”. I parlamentari Pd sono stati precettati con un sms: “Annullare ogni impegno e missione per votazione decisiva”. Segno che la prossima votazione, prevista per le 19, sarà quella decisiva. Forza Italia ha fatto sapere invece che non parteciperà al voto.
Elezioni Consulta, la vendetta Pd
Forza Italia rimarrebbe dunque beffata dall’accordo tra Pd e M5S. Dietro la scelta del Pd di rompere con Berlusconi e soci potrebbe in realtà celarsi una “vendetta” politica. Infatti gli azzurri, insieme a Lega e Fratelli d’Italia, hanno deciso di far fronte comune e presentare una mozione contro il governo Renzi per la vicenda della Banca Etruria (in cui è implicata indirettamente anche il ministro Boschi). Inoltre il battibecco tra premier e Renato Brunetta questa mattina in Parlamento, non ha aiutato a distendere gli animi.