Sciopero medici: Tutto quello che c’è da sapere
E’ stato programmato per oggi, 16 Dicembre, lo sciopero nazionale dei Medici. Negli ospedali e nelle Asl i medici potranno saltare le attività programmate come interventi, visite ed esami diagnostici, mentre gli studi dei medici di base e dei pediatri potranno rimanere chiusi. Saranno garantite le urgenze, le visite in assistenza programmata a pazienti terminali e le prestazioni di assistenza domiciliare integrata. Oltre allo sciopero è stato programmato un sit-in, a partire dalle 11.00, all’Ospedale San Camillo di Roma. Secondo i primi dati, fanno sapere i sindacati Anaao e Fimmg rispettivamente dei medici ospedalieri e di famiglia, l’adesione sarebbe del 75% con oltre 200 mila professionisti. La mobilitazione avrebbe bloccato oltre 1,3 milioni di visite dei medici di famiglia, 350 mila visite e 150 mila contatti telefonici per i pediatri. Alessandro Vergallo dell’Aaroi-Emac (sindacato degli anestesisti) ha comunicato la cancellazione di almeno 40mila interventi in sala operatori, essendo comunque garantiti quelli d’urgenza.
A spiegare le motivazioni dello sciopero ci aveva pensato Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao Assomed: “scioperiamo per il diritto alla salute e il diritto al lavoro. Perché le due cose non sono scindibili. La sorte della sanità pubblica non è separata dalla sorte dei medici pubblici. O stanno insieme o crolla tutto” – che ha aggiunto: “noi ci sentiamo abbandonati dal Governo e dalla politica. Ma anche frustrati da condizioni di lavoro ormai insostenibili. E attenzione perché la frustrazione sta diventando rabbia. E i medici oggi sono l’unica opposizione vera alla politica del Governo e al suo progressivo abbandono della sanità pubblica al suo destino. Domani sciopereranno in tantissimi, la sanità si fermerà ma il Governo fa finta di niente”.
Sciopero medici: le ragioni della protesta
Uno sciopero che coinvolge tutta la penisola, ma perché i camici bianchi hanno deciso di fermarsi? Alla base della protesta c’è la copertura economica dell’emendamento presentato lunedì dal Governo per l’assunzione di personale sanitario per far fronte all’entrata in vigore delle norme Ue sull’orario di lavoro che impone stretti limiti all’orario di lavoro dei medici. Nella prima versione dell’emendamento governativo,si prevedeva che la copertura per le assunzioni dovesse derivare dagli attesi risparmi da concretizzare attraverso le nuove norme sulla responsabilità medica finalizzate ad evitare gli altissimi costi della cosiddetta medicina difensiva. Un impianto che evidentemente non ha convinto, tanto che il governo ha proceduto ad una riformulazione dell’emendamento. Dopo ore di dibattito si è arrivati alla cancellazione dell’emendamento iniziale e alla sua nuova riformulazione: si prevedono contratti di lavoro flessibili prorogabili fino al 31 ottobre 2016 e poi un concorso straordinario per l’assunzione di medici e infermieri da indire entro il 31 dicembre 2016 e concludere entro il 31 dicembre 2017. Gli enti del Ssn potranno riservare il 50% dei posti disponibili nell’ambito del concorso al personale medico e infermieristico in servizio al primo gennaio prossimo che abbiano maturato alla data del bando almeno 3 anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi cinque.
Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: ”Abbiamo cambiato il sistema alla base delle assunzioni, non più legate alla legge sulla responsabilità dei medici e cioè alla riduzione della medicina difensiva. I fondi arriveranno invece dai risparmi generati da altri provvedimenti entrati in stabilità: su appropriatezza, centrali uniche di acquisto, piani di rientro delle Asl in deficit” e ha aggiunto: “penso che le regioni non avranno problemi a recuperare i 300 milioni necessari, perché abbiamo permesso gli strumenti per le assunzioni previste. È una scommessa che le Regioni possono assolutamente vincere”.
Sciopero medici: mobilitazioni anche a gennaio
Se da una parte il Governo ha garantito le nuove assunzioni, sono rimaste in piedi tutte le altre ragioni dello sciopero, che hanno portato alla conferma di oggi. Così Giacomo Milillo, segretario della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg): stiamo lanciando un grido d’allarme ai cittadini perché, in mancanza di un progetto nazionale di sostenibilità dell’Ssn, si avrà una drastica diminuzione delle prestazioni per i cittadini stessi, che presto potrebbero doversi trovare a constatare che il Servizio sanitario pubblico non c’è più, ed è stato pienamente sostituito dai privati” – una protesta che non si conclude oggi: “a gennaio ripartiremo con altri due giorni di sciopero”.
Ilaria Porrone