ISIS e terrorismo, le mappe del terrore
Il tema del terrorismo, causato dall’ISIS o dai suoi affiliati, da Al Qaeda e da ciò che l’ha sostituito, ha una complessità che rende necessario riassumere i temi con mappe e infografiche, ed è quello che cerchiamo di fare proponendone alcune sugli attacchi degli ultimi anni, anche prima di quelli di Parigi.
ISIS e terrorismo, prima di Parigi Europa alla periferia del terrore
Ci eravamo già occupati di mappe e video sull’argomento, ma Vision of Humanity ha fatto una mappa degli attacchi terroristici dal 2000 al 2013, gli incidenti grandi o piccoli, con pochi morti o migliaia. Emerge l’attacco alle Torri Gemelel con i suoi 3 mila morti e poi la strage di Beslan, ma se osserviamo la frequenza degli attacchi, ovvero la possibilità di trovarsi coinvolti nella vita quotidiana, l’Europa e gli USA, per non parlare di Australia, Cina e Giappone, sono piuttosto ai margini.
Ai primi posti vi sta il Medio Oriente naturalmente, l’Afghanistan, con lo stillicidio di attentati che spesso non viene ripreso neanche dai media, vista la frequenza.
E poi lo Sri Lanka, dilaniato da una guerra civile fino al 2009, le Filippine, con i guerriglieri islamici di Mindanao, e la Colombia con le FARC e i paramilitari
Avvicinando lo sguardo al Medio Oriente, e osservando i soli attentati suicidi, il confine afghano-pakistano, e poi Libano, Israele e Ovest Siria sono martoriati, assieme alla Cecenia.
Notiamo solo pochissimi puntini in Europa, uno in Spagna, Inghilterra, Svezia e Finlandia.
Non si può neanche effettuare un paragone
ISIS e terrorismo in Europa oggi, Italia ai margini
E l’Europa oggi?
Questa mappa è la più recente, successiva alle stragi di Parigi, e riassume gli attentati dell’ISIS realizzati direttamente o ispirati, la quantità di foreign fighters partiti per la Siria, gli arreti e le allerte.
L’Italia è tra i Paesi con meno partenze per combattere in Siria, nonchè meno attacchi, nessuno in realtà, e pochi arresti.
E’ certamente uno degli obiettivi presunti e l’allerta e alta, ma non pare l’ISIS ci abbia particolarmente nel suo mirino quanto a operazioni.
Almeno per ora.