Risultati Elezioni Spagna 2015: la diretta Addio bipartitismo, Parlamento “appeso”

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Risultati Elezioni Spagna: la diretta di Termometro Politico

Domenica 20 dicembre è il giorno della verità per la Spagna, chiamata a decidere su chi guiderà il Paese per i prossimi 4 anni. Dopo l’ampio successo registrato dal Partito Popolare dell’attuale premier Mariano Rajoy nel 2011, con un 44% che permise ai conservatori di formare comodamente un governo monocolore di maggioranza, il Paese torna alle urne con uno scenario politico completamente stravolto.

00:45 – Alla Camera siamo ormai al 99,83% dello scrutinio: il PP ha perso 3 milioni e mezzo di voti rispetto al 2011, il PSOE 1 milione e mezzo.

00:41 – Ora lo scrutinio al Senato procede spedito, siamo al 90%: PP 121 seggi (maggioranza 105), 50 per il PSOE. PP in calo di 15 seggi rispetto al 2011, PSOE ne guadagna 2.

00:17 – “Al Paese serve un governo stabile, cercherò di formare una coalizione”. Il primo commento a caldo del premier uscente Mariano Rajoy, leader del PP, partito di maggioranza relativa.

00:14 – Questo è quanto recita l’articolo 99 della Costituzione spagnola che disciplina le procedure per la formazione del nuovo governo

Articolo 99

1. Dopo ogni rinnovo del Congresso dei Deputati e nelle altre circostanze costituzionali in cui ciò si riveli necessario, il Re, previa consultazione dei rappresentanti designati dai gruppi politici presenti in parlamento e attraverso il Presidente del Congresso, proporrà un candidato alla Presidenza del Governo.

2. Il candidato proposto secondo quanto previsto nel comma precedente, esporrà di fronte al Congresso dei Deputati il programma politico del Governo che intende formare e solleciterà la fiducia della Camera.

3. Ove il Congresso dei Deputati, con il voto della maggioranza assoluta dei suoi membri, conceda la sua fiducia a detto candidato, il Re lo nominerà Presidente. Ove non si raggiunga detta maggioranza, si sottoporrà la stessa proposta a nuova votazione quarantotto ore dopo la precedente, e la fiducia s’intenderà concessa ove si ottenga la maggioranza semplice.

4. Se effettuate le citate votazioni non si ottiene la fiducia per l’investitura, si presenteranno successive proposte nella forma prevista nei comma precedenti.

5. Se trascorso il termine di due mesi, a partire dalla prima votazione sulla fiducia, nessun candidato avesse ottenuto la fiducia del Congresso, il Re scioglierà entrambe le Camere e indirà nuove elezioni con la controfirma del Presidente del Congresso.

00:04 – Al Senato il PP ottiene la maggioranza: con lo scrutinio al 75% il partito di Rajoy conquista 121 dei 208 seggi in palio

23:57 – L’unica possibile maggioranza assoluta limitata a due partiti sarebbe quella tra PP e PSOE. Appunto, sarebbe.

23:52 – Rispetto a 4 anni fa il PP perde un terzo dei seggi e dei voti. Più contenuto il calo del PSOE (-6% e -19 seggi)

23:50 – Ci siamo quasi, scrutinio al 99%: PP a quota 122 seggi, PSOE a 91

23:45 – Il bipartitismo sarà pure morto, ma la ventata d’aria fresca spinge in alto l’affluenza: +4.3%

23:15 –  Scrutinio oltre il 96%. Probabilmente si può parlare di risultati definitivi:

23:00 – Scrutinio al 95%. Le singole Circoscrizioni hanno votato così (in blu i popolari, in rosso i socialisti, in fucsia En Comù, in viola Podemos, in blu scuro Dl – Democrazia e Libertà, in verde il Partito Nazionalista Basco):

22:50 – Scrutinio oltre il 92%. Le Comunidad hanno votato così (il blu corrisponde al Pp, il rosso al Psoe, il fucsia a En Comù, il verde al Partito Nazionalista Basco):

22:45 – Scrutinio poco oltre il 90%. Questa la situazione:

22:35 – Scrutinio quasi al 90%. Scendono ancora i seggi del Pp:

22:30 – Scrutinio vicino all’85%. Leggera flessione per il Partito Popolare:

 

22:20 – Scrutinio ormai prossimo all’80%. Situazione praticamente invariata:

22:15 – Scrutinio al 76,68%. Piccoli assestamenti:

22:10 – Scrutinio al 73,73%. Questa la situazione:

22:05 – Scrutinio giunto in pratica al 70%. I giochi sono quasi fatti:

 

22:00 – Scrutinio quasi al 65%. Pochi i cambiamenti:

21:55 – Scrutinio oltre il 60%. Questa la situazione:

 

21:47 – Scrutinio al 45%: PP a 123 seggi, il PSOE si avvicina a quota 100.

21:40 – Scrutinio al 35%: PP a 120 seggi, segue il PSOE a 96. Bipartitismo morto, ma i due partiti tradizionali restano avanti.

21:27 – Scrutinio al 23%: PP sale a 125 seggi

21:22 – Primi dati (molto parziali) dal ministero degli interni spagnolo, scrutinio al 14%: PP 118, PSOE 95, dietro gli altri.

21:15 – Nel 2011 il PP ottenne il 44% e ben 186 seggi. Il PSOE il 28,6% e 110 seggi. Per entrambi il calo è notevole: il bipartitismo in Spagna è ufficialmente morto.

21:03 – Tra i primi commenti italiani arriva quello del ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, che ne approfitta per difendere l’Italicum

20:59 – Sempre secondo gli exit polls, tra i delusi rispetto ai sondaggi ci sarebbe Ciudadanos, che si piazzerebbe al terzo posto staccato di 5-6 punti rispetto a PSOE e Podemos, quando nelle ultime settimane era considerato appaiato ai socialisti nel contendersi la seconda piazza.

20:50 – Gli exit polls al momento non danno il via libera a Rajoy per un nuovo mandato. Se infatti sembra possibile un’astensione di Ciudadanos, non è affatto scontato che PSOE, Podemos, Izquierda Unida – che al momento raccoglierebbero tutti insieme più di 176 seggi, cioè la maggioranza assoluta – ed i partiti regionalisti facciano altrettanto.

20:42 – Stando agli exit polls, Podemos sarebbe la vera sorpresa del voto, anche se alcuni degli ultimi sondaggi la davano in forte recupero

20:36 – Per GAD3 il PP otterrebbe 121-124 seggi, con Ciudadanos al massimo a 50. Risultato più generoso rispetto a quelli di TNS, ma ancora al di sotto dei 176 necessari per un ipotetico tandem di maggioranza

20:15 – Stando ai primi exit polls nessuna sorpresa a proposito di quelle che erano ritenute le 2 certezze pre-voto: PP partito di maggioranza relativa ma “Parlamento appeso”, con nessuna formazione in grado di formare un governo monocolore di maggioranza

20:07 – Primi exit polls per i seggi: PP 114-118, PSOE 81-85, Podemos 76-80, Ciudadanos 47-50

20:03 – I primi exit polls di TVE: PP 26,8% Podemos 21,7% PSOE 20.5% Ciudadanos 15,2%

20:00 – In attesa dei primi exit polls: intanto si registra un’affluenza molto alta.

Risultati Elezioni Spagna: le certezze prima del voto

Le due certezze della tornata elettorale di fine 2015 si chiameranno – salvo clamorose sorprese dell’ultima ora – “quadripartitismo” e “Parlamento appeso” (Hung Parliament). Dopo 4 anni di governo conservatore, che hanno fatto seguito ad un doppio mandato socialista targato Zapatero, la Spagna si risveglia infatti non più bipartitica.

Alle due tradizionali formazioni che si sono alternate al potere dalla fine della dittatura franchista – il Partito Popolare (PP) ed il Partito Socialista (PSOE) – si sono aggiunte negli ultimi 18 mesi, come conseguenza della crisi economica e delle politiche di austerity portate avanti nel Paese, due partiti nuovi di zecca: Podemos e Ciudadanos.

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Gli effetti del passaggio da un sistema bipartitico ad uno quadripartitico si tradurranno quasi certamente – stando ai sondaggi che confermano questa tendenza ormai da molti mesi – nell’assenza di un partito in grado di ottenere la maggioranza assoluta dei seggi, evitando così il meccanismo del “Parlamento appeso”.

Risultati Elezioni Spagna: i possibili scenari post voto

In caso di Hung Parliament, una delle possibili ipotesi è quella della formazione di un governo di minoranza monocolore – quasi certamente a guida PP, partito dato unanimemente in testa nelle rilevazioni dei vari istituti demoscopici, con le più ottimistiche che gli assegnano non più di 130 dei 350 seggi totali del Parlamento – con la desistenza da parte delle opposizioni in sede di formazione ed entrata in carica del nuovo esecutivo.

L’alternativa potrebbe essere la formazione di un governo di coalizione o, quantomeno, di un esecutivo a guida PP ma con un sostegno esterno da parte di Ciudadanos. Molto più improbabile invece il materializzarsi dell’incubo peggiore per i Popolari, ovvero un governo di coalizione PSOE-Podemos-Ciudadanos in grado di mettere all’angolo la formazione di maggioranza relativa, sulla scia di quanto successo poche settimane fa in Portogallo.

I seggi saranno aperti dalle ore 9 sino alle 20.

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