Libia, Mogherini: promossa la via europea per la soluzione delle crisi
Libia, Mogherini: intervistata da Paolo Valentino del Corriere della Sera, l’Alto Rappresentante chiarisce il ruolo della Comunità Europea su Libia, Siria ed Ucraina. Appena uscita dal vertice newyorkese sulla crisi siriana, Federica Mogherini ha ammesso la soddisfazione per l’incontro, convocato per gennaio dall’inviato ONU Staffan De Mistura, che vedrà protagonisti Assad e le forze dell’opposizione. Potrebbe essere l’inizio della transizione politica che porterà la pace nel paese.
Libia, Mogherini: cosa farà l’Ue?
Ancora non si sa se il presidente siriano resterà in sella: “restano opinioni diverse – ha detto a tal proposito la Lady Pesc – ma siamo tutti d’accordo che ci sarà una transizione e spetterà ai siriani, tutti i siriani, decidere”. L’importante è che si svolga un cessate-il-fuoco progressivo parallelamente al dialogo: “i gruppi che lo rispettano potranno entrare nel processo politico” ha detto la Mogherini riferendosi alle formazioni combattenti siriane accusate di terrorismo. Resta una certezza, la validità della “via europea alle soluzione delle crisi” e il successo di “formati multilaterali” che vedono il coinvolgimento, oltre che dell’Ue, anche delle Nazioni Unite e dei partner regionali. La Comunità dei 28 ha già stanziato 4 miliardi di euro per la crisi siriana, aiuterà anche il processo diplomatico anche grazie al rapporto di amicizia con l’Iran.
Dopo 16 mesi di negoziati è arrivato anche l’accordo sulla Libia: dopo la Conferenza di Roma sono ormai chiare non solo le preoccupazioni dei due parlamenti, ma anche quelle di tribù e municipalità minacciate dall’avanzata dello Stato Islamico. Cosa farà l’Ue? “Abbiamo già pronto un pacchetto di 100 milioni di euro per progetti sul territorio. Sono misure umanitarie e sostegno ai servizi essenziali come ospedali, scuole, raccolta della spazzatura. Sono interventi che danno alla popolazione la percezione di un beneficio tangibile e ci consentono di sviluppare rapporti politici con attori, che a loro volta possono ampliare la base di sostegno all’accordo”. Successivamente, toccherà ai libici decidere se chiedere o meno l’intervento della comunità internazionale sul fronte della sicurezza interna: il sostegno potrebbe arrivare anche “in termini di addestramento ed equipaggiamento”.
Federica Mogherini ha inoltre sottolineato l’interesse europeo a lavorare con la Russia – partner importante per quanto riguarda Siria e Libia ma anche nucleare iraniano, immigrazione, cambiamento climatico – “ma questo non sarà mai terreno di scambio rispetto alle sanzioni sull’Ucraina, dove l’unità che è stata faticosamente trovata oggi è solida. Non si tratta di mantenerle per sempre, ma di rispettare il legame con l’applicazione totale degli accordi di Minsk, da cui siamo lontani”.