Intervista Putin: l’Occidente e la guerra alla nuova Urss
Intervista Putin: in un’intervista andata in onda nella serata di domenica, il Presidente russo ha accusato l’Occidente di mostrare un atteggiamento sempre più aggressivo nei confronti di Mosca nella convinzione che sia in atto un progetto “occulto” di ricostituzione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Nel breve stralcio trasmesso dal canale di stato Russia 1 – in versione più ampia, il servizio farà parte di un documentario intitolato “Ordine Mondiale” – Putin ha promosso le operazioni russe in Siria (anche se Human Rights Watch ha recentemente accusato la Russia di usare “bombe a grappolo” contro i civili, mentre la Bbc ha riferito che sono morti 43 abitanti della città di Idlib durante l’ultimo bombardamento di Mosca), oltre a promettere un miglioramento dell’arsenale nucleare. Vladimir Solovev, uno dei giornalisti autori del documentario, ha assicurato che le dichiarazioni di Putin sono successive al discorso che il Presidente tiene annualmente. Quest’anno ha parlato il 17 dicembre.
Intervista Putin: l’Occidente e la guerra alla nuova Urss
Nel documentario vengono intervistati molti politici e esponenti di spicco dell’establishment russo, ma è Putin il vero e proprio protagonista del documentario. “Vladimir Vladimirovic ci sarà una guerra?” questa è la prima domanda rivolta da Solovev al Presidente russo che, prima di lanciarsi in un discorso sulla pericolosità delle armi nucleari, si è assicurato che il giornalista intendesse dire una “guerra mondiale”. A Putin, questo il nucleo della risposta, piace pensare che non ci sia nessuno abbastanza pazzo da usare il proprio arsenale nucleare, tuttavia, la Russia ha l’obbligo di continuare a potenziare la propria “triade” atomica (bombardieri strategici, missili balistici intercontinentali, sottomarini in grado di lanciare missili balistici) in quanto efficace “strumento di deterrenza”.
Dal parlare di “manganello” nucleare, a trattare l’argomento Ucraina, il passo è breve: l’Occidente non ha a cuore tanto gli interessi di Kiev, quanto l’impedire la ricostituzione dell’Urss, “nessuno vuole crederci quando diciamo che non è il nostro obiettivo la rinascita dell’Unione Sovietica” ha voluto precisare, a questo punto, Putin. Una vera propria “russofobia” si è diffusa nel mondo post guerra fredda, dettata dalle “reliquie” di quelle tensioni che ormai appartengono al passato e che “ci impediscono di andare avanti”, è come se i paesi dell’europa orientale, aprendosi all’Ue, abbiano portato con sé anche il “sospetto” che nutrivano verso l’Urss, sospetto che oggi viene riversato completamente sulla Russia.