Inps, l’emendamento alla legge di Stabilità blocca le buste arancioni
Addio buste arancioni dell’Inps: le lettere contenenti la simulazione della futura pensione non saranno più inviate agli italiani. A dare la notizia, durante un convegno all’Università Cattolica di Milano è il presidente dell’ente di previdenza Tito Boeri: “il Parlamento non ha approvato l’emendamento che renderebbe possibile l’invio agli italiani. Ed è molto grave”. Il Parlamento, nell’approvazione della legge di Stabilità, ha infatti bocciato l’emendamento che avrebbe garantito l’invio delle lettere all’intera platea individuata dall’Inps, ovvero 8 milioni di contribuenti.
Buste arancioni, mancano i soldi per farle partire
Il motivo della mancata spedizione è l’assenza dei fondi per completare l’operazione. Le risorse per la spedizione delle buste arancioni ci sono, ma il tetto alle spese postali non può essere sforato, e impone all’Inps di attingere da altri capitoli da spesa. Durante il passaggio a Montecitorio l’emendamento che doveva consentire di spostare le risorse tra i capitoli di spesa, non è stato approvato e l’operazione ‘buste arancioni’ è stata ridimensionata. Boeri ha spiegato: “Speravamo che in sede di stabilità questa questione venisse affrontata, ma così non è stato: a questo punto manderemo quelle 150mila buste che ci siamo impegnati a inviare, ne manderemo qualcun’altra nel 2016, ma in queste condizioni dovremo trovare altri modi e ritengo sia un fatto molto grave perché questo era un diritto che gli italiani avevano fin da quando sono state cambiate le regole pensionistiche nel ‘96” – e ha aggiunto: “noi la scelta di informare l’abbiamo fatta, ma non veniamo messi nella condizione di attuarla fino in fondo”.
Inps, Boeri: “utilizzare il pin per la simulazione”
Nell’impossibilità dell’invio delle buste arancioni, Boeri ha invitato ad utilizzare il pin dell’Inps per fare la simulazione della pensione futura. Il servizio offerto dall’Inps consente infatti di simulare la pensione futura sulla base di quanto versato, oltre all’importo della pensione è possibile calcolare inoltre il tasso di sostituzione, cioè il rapporto tra l’ultimo reddito da lavoro annuo e il primo assegno pensionistico.
Ilaria Porrone