Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, è stato intervistato dal quotidiano Repubblica dopo il caos susseguito alle vicende legate a Banca Etruria e agli altri tre istituti di credito recentemente salvati dal dissesto con un decreto del governo.
Chiaramente il fatto ha coinvolto sia Palazzo Koch – la sede della Banca d’Italia – che la Consob, accusate di non aver applicato sulle succitate banche i necessari ed appropriati controlli e quindi di essere corresponsabili del loro dissesto e della situazione attuale. Ma Visco, incalzato proprio su questo punto, ha difeso a spada tratta l’operato del suo istituto, chiarendo dapprima la complessità della sua gestione e aggiungendo poi ulteriori dettagli circa l’accaduto e la ricostruzione che ne è stata fatta: “Io guido un’istituzione complessa, con molteplici compiti”, ha detto e in merito alle critiche ha dichiarato che “Si tratta di attacchi non motivati, spesso basati sulla non conoscenza di circostanze e fatti che pure sono noti. La nostra attività di Vigilanza ha compiti e poteri ben precisi, definiti in modo puntuale dalla legge. In questi giorni ho visto gravi inesattezze e ricostruzioni talora fantasiose, che rischiano di alimentare infondati sospetti sul nostro operato e sull’intero sistema bancario”.
Visco: “Nessuna tensione col Governo”
Un’altra cosa che Visco ha tenuto a precisare è che “non vi è alcuna tensione col Governo, col quale collaboriamo con assiduità e con impegno, come abbiamo sempre fatto nei mesi scorsi e continueremo a fare con spirito di servizio e correttezza istituzionale”. Dopo che infatti il premier Matteo Renzi ha deciso di affidare la gestione degli arbitrati degli obbligazionisti secondari delle 4 banche popolari all’Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, sembrava che tra il governatore e il presidente del Consiglio si fosse agitata un po’ di “maretta”, tanto che la visita di Visco al Quirinale da Mattarella aveva fatto pensare che le dimissioni del primo fossero vicine: “Non vi è stata proprio alcuna polemica per la decisione di affidare gli arbitrati all’Autorità presieduta da Raffaele Cantone, nei cui confronti è nota la mia stima. Lo stesso Cantone mi ha telefonato venerdì mattina per confermare il suo apprezzamento per la Banca d’Italia. E come sempre saremo pronti a fornire tutta la collaborazione necessaria. Infine, la mia visita al Quirinale era stata fissata da tempo, per porgere gli auguri al presidente Mattarella e aggiornarlo sugli interventi effettuati e sulle prospettive”, ha chiarito il governatore.
Su Banca Etruria: “Spero anche io che chi ha sbagliato paghi”
Visco sostiene che non ci sia nessuna “falla” nel sistema dell’istituto che presiede e che “la costante azione di vigilanza, anche sulle quattro banche” sia “ampiamente documentata”. Per quanto riguarda in particolare Banca Etruria e sul “ritardo” di cui è, tra le altre cose, accusata la Banca d’Italia riguardo un suo intervento di vigilanza sull’istituto in dissesto Visco risponde sicuro: “Dopo l’ispezione che ha portato al commissariamento di Banca Etruria agli inizi di quest’anno è stata avviata – come sempre accade quando l’esito non è favorevole – la normale istruttoria per valutare se siano state commesse irregolarità amministrative passibili di sanzioni. Le nostre procedure sono rigorosamente formalizzate, e richiedono tempi necessariamente non brevi, anche per consentire agli esponenti bancari la possibilità di spiegare le proprie ragioni”.
Ci sono comunque molte persone che sono state pesantemente danneggiate dal crac e la “sete” di giustizia è forte. In merito Visco risponde che anch’egli spera “che chi ha sbagliato paghi” e aggiunge: “Sono certo che la magistratura agirà in tal senso per punire i responsabili di reati. I risarcimenti li decideranno gli arbitrati, individuando coloro che hanno preso i rischi in modo inconsapevole, in misura eccessiva rispetto alle capacità di reddito e alla ricchezza”.
Raffaele Cantone: “L’Anac non sarà nè parafulmine nè foglia di fico per il Governo”
Intanto Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, ha sottolineato al Corriere della Sera che l’Autorità “Non si occupa né si occuperà di banche ma farà da arbitro, garantendo correttezza e terzietà ai privati. Ha inoltre aggiunto che non sarà “né un parafulmine per il Governo né una foglia di fico”.
A chi in questi giorni lo ha preso in giro, giudicandolo un “tuttologo”, visti i diversi ruoli che gli ha affidato nel tempo il premier Renzi, ha risposto che il suo ruolo non sarà fare “valutazioni su vicende delle quali si sta occupando l’autorità giudiziaria”, ma di mettere a disposizione la Camera arbitrale già esistente nell’Anac: “Rispetto alle rivendicazioni dei privati, cioè i risparmiatori, e alla parte pubblica chiamata a pagare i risarcimenti, cioè lo Stato, ci dev’essere un terzo che decide; l’arbitro, appunto, che sarà scelto dalla nostra struttura in base a criteri che in parte bisognerà scrivere nella legge che ci affida tale compito. Ad esempio quando scattano i presupposti, e la regolarità delle procedure”.
Cantone sembra essere d’accordo con la decisione di Renzi che lo coinvolge: “Se per ragioni di opportunità altri hanno ritenuto di non rivolgersi alla Banca centrale o chi vigila sulla Borsa, che alternativa c’era? Creare un altro ente ad hoc? Ho detto che potevamo farlo noi, con piccoli aggiustamenti necessari che potranno essere contenuti nella legge”. In conclusione anche lui chiarisce che non c’è stato nessuno scontro con Visco, sostenendo che l’incontro del Governatore col capo dello Stato “era fissato da tempo” e che non ha “ragioni per non credergli”. “Tra l’altro – ha aggiunto – io ho con lui un ottimo rapporto personale, e tra Anac e Banca centrale c’è una proficua collaborazione istituzionale”.