Forza Italia, Toti affonda Verdini: chi cambia casacca scredita l’istituzione e se stesso
Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e figura di spicco di Forza Italia, mostra sicurezza e prova a riportare il sereno nel dibattito acceso degli ultimi giorni nel partito di Berlusconi. Partendo dalle ultime esternazioni di Verdini a cui Toti risponde cosi: l’uscita di parlamentari da Forza Italia “è veramente l’ultima cosa di cui mi preoccupo, perché questo Parlamento è ormai poco rappresentativo della realtà italiana: dipinge un quadro politico finito, chi cambia casacca – fino a oggi uno su tre – non fa che screditare ulteriormente l’istituzione e se stesso”.
Toti: necessario allargare l’alleanza
Il consigliere politico di Berlusconi affronta, parlando al Corriere, anche il tema del futuro del centrodestra. Riconosce la necessità di “ridisegnare il centrodestra”. “Ho apprezzato molto Salvini che parla di amministrative come momento in cui convergere su programmi per le città e non per opzioni politiche più complesse come l’Europa. Ma il nodo vero che dovremo sciogliere è come allargare l’alleanza, perché le scelte troppo identitarie hanno appeal sui propri militanti, ma non fanno vincere”. “Da qui al 2018 avremo tanto da lavorare, perché se resterà l’Italicum che prevede la lista unica non dovrà riformarsi solo Forza Italia, ma andranno rese più coese ed omogenee le classi dirigenti e la base di tutto il centrodestra”.
“Renzi è passato dal 40% al 30%”
“Serve rinnovare la classe dirigente senza scaricare su Berlusconi tutto il peso delle scelte, ma assumendoci noi stessi la responsabilità di proporre sistemi di selezione. Possono essere assemblee degli eletti, consultazioni allargate, ci sono mille modi per ricevere legittimazione dal basso, ma dobbiamo parlarne tutti assieme”. Toti vede una sinistra debole: “hanno appena subito una scissione e Renzi dal 40% è passato al 30%, perdendo una parte importante del suo elettorato di riferimento”.