#BoschiBugiarda, il M5S torna ad attaccare il ministro
Ve lo ricordate il discorso pronunciato dal ministro Maria Elena Boschi a seguito del respingimento con ampio margine della mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti a Montecitorio dal MoVimento5Stelle? In quella occasione la ministra che è stata resa protagonista delle vicende riguardanti il crac di Banca Etruria, una delle quattro banche popolari in dissesto salvate da un decreto del governo, difese a spada tratta la sua posizione e smentì colpo su colpo tutte le maldicenze sul suo coinvolgimento familiare nel salvataggio della suddetta banca e le accuse di conflitto d’interesse.
Secondo molti per il M5s quella mozione è stato un doppio insuccesso, poiché non solo è stata – non sorprendentemente – respinta, ma ha anche portato la maggioranza a compattarsi ulteriormente intorno alla Boschi. Ma i grillini sembrano non volersi arrendere, così hanno lanciato una nuova sfida al ministro attraverso un post – pubblicato naturalmente sul blog del cofondatore Beppe – il cui obiettivo è quello di smontare tutte le dichiarazioni di quel suo discorso alla Camera dei deputati.
Ecco l’incipit del post: “Se mio padre ha sbagliato deve pagare. Non esistono due pesi e due misure”. Il Ministro Boschi ha pronunciato queste parole in Aula, prima della votazione sulla Mozione di Sfiducia per Conflitto di Interessi, presentata dal M5S.
Parole infondate e smentite dai fatti del Governo. Il Sig. Pier Luigi Boschi non può pagare, infatti, come gli altri membri del Cda dell’ex Banca Etruria, non può rispondere dei danni provocati dalla propria condotta illecita direttamente verso i soci risparmiatori derubati, grazie al decreto n. 180 del 2015 approvato dal Governo a recepimento della Direttiva Europea n. 59 del 2014″.
Maria Elena Boschi avrebbe, in sostanza secondo i grillini, mentito in varie occasioni e nascosto molte evidenti verità sulle responsabilità di suo padre, Pier Luigi Boschi, nel dissesto della Banca Etruria e riguardo il decreto stesso del governo. Il post è accompagnato da un video in cui l’esponente del MoVimento Alessandro Di Battista spiega le bugie della Boschi.
L’accusa a governo e #BoschiBugiarda: “Legge ad patrem”
Nel post #BoschiBugiarda il movimento pentastellato non ci gira troppo intorno e, con un gioco di parole (latine), accusa Boschi e governo di aver emanato un decreto “ad patrem”, neanche più “ad personam”, poiché il ministro ai suoi lavori “pare vi abbia assistito o, comunque, partecipato”, e questa per il M5s è già di per sé una eclatante prova che un conflitto d’interessi esiste e come.
In seguito si passa poi a parlare della direttiva comunitaria in attuazione della quale è stato emanato lo stesso decreto definito come “salva banche”: secondo i grillini tale direttiva ” è stata recepita dal Governo in maniera sostanzialmente difforme per escludere volontariamente le responsabilità in capo agli amministratori delle ex banche e creare in loro favore uno scudo giuridico”. La conclusione, quindi, è che “La volontà politica del governo non è stata quella di tutelare al massimo i creditori, ma quella di tutelare gli amministratori, tra i quali papà Boschi”.