Migranti: un milione nel 2015
Migranti: più di un milione di persone ha raggiunto l’Europa in modo “irregolare” nel 2015 secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni. Si tratta del maggiore spostamento di persone sin dalla seconda guerra mondiale, che causò tra i 12 e i 14 milioni di sfollati. Stando a quanto riportato dall’IOM, in Europa, statistiche aggiornate al giorno 21 dicembre, si sono verificati 1.005.504 arrivi, la grande maggioranza di essi ha riguardato la Grecia, 816.752 gli sbarchi sulle sponde del Mar Egeo. Su quelle italiane, invece, un totale di 150.317 sbarchi, più di Spagna, Malta e Cipro. 34.215 persone sono giunte nel vecchio continente passando attraverso il confine turco-bulgaro. Nel 2014, lo stesso rapporto registrava una cifra complessiva 4 volte inferiore: l’incremento ha avuto come protagonisti principali siriani, afghani, iracheni ed eritrei e altre popolazioni in fuga da guerre e violente repressioni.
Migranti: un milione nel 2015
Lesbo si conferma come il punto d’accesso più praticato: poco meno della metà di chi è entrato in Europa l’ha fatto utilizzando l’isola greca vicina alle coste turche. Nonostante il peggioramento delle condizioni meteorologiche e l’annunciato giro di vite sugli scafisti turchi, i dati di dicembre sono superiori a quelli di giugno e luglio. Solo nella giornata di lunedì sono arrivati a Lesbo 15 “barconi”: ogni giorno del mese in corso, attraverso le isole greche, in media sono sbarcate 3.338 persone (a ottobre si raggiunse un picco di 6.828 arrivi, “solo” 1.771 a luglio). I morti nel Mediterraneo quest’anno sono stati 3692; 400 in più rispetto al 2014.
Dall’organizzazione internazionale si sottolinea che la crisi migratoria appare molto più gestibile sul territorio europeo che su quello mediorientale: circa 2,2 milioni di siriani vivono in Turchia, 1,1 in Libano, (un quinto della popolazione), 633mila in Giordania (un decimo della popolazione). Tuttavia, in alcuni di questi paesi ai rifugiati non vengono riconosciuti alcuni diritti fondamentali, per esempio, molti non possono lavorare o studiare. Anche per questo motivo l’afflusso in Europa è stato così massiccio: una Convenzione ONU sottoscritta nel 1951 a Ginevra garantisce i diritti del rifugiato.