Un reddito minimo per rilanciare il sogno europeo. E’ questa la proposta illustrata in un’intervista a Repubblica dal presidente della Camera, Laura Boldrini. “L’Europa così com’è non fa innamorare nessuno. È incapace di rispondere alle grandi sfide globali. Ci vuole un colpo di scena che cambi la prospettiva, come un reddito di dignità europeo“.
“Non voglio rimanere a guardare. Non posso assistere alla disaffezione, alla delusione crescenti dei cittadini nei confronti dell’Europa, un’Europa che sentono fonte delle loro sofferenze e dei loro sacrifici, così come ritengo doveroso fare tutto il possibile per arginare l’avanzata delle forze che vogliono disgregare il progetto europeo”, spiega.
Boldrini indica la via da seguire: “Bisogna ricominciare dagli orfanotrofi di Atene, temperare il rigore con la crescita, aiutare i più deboli a rialzarsi. Ne va della tenuta democratica dei nostri Paesi. Credo che l’adozione di una misura concreta, come lo sarebbe il reddito di dignità europeo per i più indigenti, possa cambiare la percezione dell’Europa che verrebbe considerata finalmente un’istituzione attenta ai bisogni delle persone”.
Reddito minimo, Boldrini: “Esiste già in 26 Stati”
“Attualmente esistono già in 26 Stati, tranne Italia e Grecia, forme differenziate di reddito minimo. Si tratterebbe di introdurle dove non sono previste e di armonizzare quelle che già ci sono. Le risorse verrebbero direttamente dal bilancio dell’Unione attraverso l’introduzione di imposte», non gravanti su tutti i contribuenti «ma imposte relative a specifiche operazioni. Penso alla carbon tax europea, penso alla tassa sulle transazioni finanziarie internazionali, già oggetto di un negoziato da alcuni anni. Il reddito di cittadinanza sarebbe finanziato così. Poi c’è una seconda via, forse più realistica a breve e medio termine: istituire il reddito minimo nei Paesi dell’Eurozona“.