Diritti LGBT: con una legge appena votata dal Parlamento ellenico, anche la Grecia introduce nel proprio ordinamento le unioni civili per le coppie dello stesso sesso. L’Italia resta quindi l’unico dei quindici Paesi della “vecchia Europa” (prima degli allargamenti a Est del 2004, 2007 e 2013) a non aver ancora riconosciuto i diritti delle coppie omosessuali. È un triste primato che ci lascia soli in compagnia di Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Romania e Bulgaria. Persino l’Ungheria dell’autocrate Orbán riesce a far meglio.
DDL Cirinnà
A febbraio saranno trascorsi tre anni dall’inizio della Legislatura e due anni dall’insediamento del Governo Renzi: sono state votate “epiche” riforme, costituzionali, elettorali , del lavoro eppure non si è trovato il tempo per approvare il “ddl Cirinnà” con cui regolare finalmente le “Unioni Civili” per le coppie omosessuali e la “Convivenza di fatto”. Nonostante i molti annunci per ora l’approvazione del Disegno di Legge firmato da Monica Cirinnà è rinviata (?) al prossimo anno.
La questione è tanto semplice quanto inconsistenti sono i dubbi etici, “di coscienza”, di chi vi si oppone, perché i diritti delle coppie gay e lesbiche non snaturano l’istituto del matrimonio né minacciano la famiglia tradizionale. La Chiesa più conservatrice, la crème della destra reazionaria (e poligama) e i residui teocratici dentro e attorno al PD stanno sostenendo posizioni fuori dal tempo che li avvicinano agli integralisti islamici, non ai conservatori europei (David Cameron, ben prima che il parlamento britannico approvasse il Marriage (Same Sex Couples) Act 2013 pronunciò lo storico “I don’t support gay marriage despite being a Conservative. I support gay marriage because I’m a Conservative”). La ridicola campagna contro l’inesistente teoria del gender, lo scandaloso supporto mediatico ed economico che vi offrono le istituzioni (il Consiglio Regionale Lombardo), l’inerzia di un Parlamento che non riesce a chiudere un dibattito ormai trentennale mentre il resto del mondo si muove, danno una triste immagine del nostro Paese.
Diritti, la Grecia sorpassa l’Italia
Nemmeno la scusa “benaltrista” può giustificare ulteriori ritardi e rinvii: la Grecia, travolta da una crisi economica unica, ha approvato le unioni per le coppie omosessuali, e l’Italia non può più stare ancora immobile, lontana da tutte le altre democrazie occidentali. E se la maggioranza di governo non riesce a trovare un accordo decente, è giusto che il PD si prodighi a trovare una maggioranza alternativa in Parlamento, così come negli anni Settanta sono state approvate le leggi sul divorzio e sull’aborto nonostante l’opposizione della Democrazia Cristiana e delle destre. L’arretratezza attuale, oltre che inaccettabile per le coppie omosessuali, è intollerabile per il Paese intero.
Andrea Enrici