Con l’annuncio della discesa in campo di Giuseppe Sala, le primarie Milano del centrosinistra entrano nel vivo. L’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, che già a luglio aveva annunciato la sua candidatura, in un’intervista a Repubblica si definisce come il candidato più di sinistra per la guida di Milano, “io mi ispiro al sindaco di Londra Ken Livingstone, alle sindache di Madrid e Barcellona, quelle della svolta sociale e popolare”. “La rete che mi sostiene è fatta da gente del Pd, di Sel, dei comitati, senza tessera, e non certo dei salotti. Per me è un’emozione avere il sostegno di Massimo Recalcati come di Gianluca, operatore sociale di Quarto Oggiaro. Se parliamo di Sel, due dei sette assessori pro-Sala sono proprio di Sel”.
Majorino spiega poi il suo programma politico per la città. “Vorrei che Milano avesse il primo reddito minimo comunale d’Italia. Radicalità è questo, ed è superare le altre capitali europee sui temi ambientali, portare l’innovazione tecnologica nelle periferie, assicurare il presente ai trentenni, investire nelle infrastrutture culturali come principali leve dello sviluppo”.
Niente accordi sottobanco con Sala come maligna qualcuno. “È assurdo solo pensarlo: io mi candido per batterlo, non per fare accordi. Semmai a Sala dico che non può cavarsela con due battute su Expo, visto che i vertici della società sono stati pesantemente coinvolti dalle inchieste. Se perderò darò una mano al centrosinistra e al vincitore, chiunque sia. Ma se vinco mi aspetto la stessa correttezza dagli altri”.
Primarie Milano, Sala: “Io più forte nelle periferie che in centro”
E il commissario unico di Expo cosa risponde? “Se dovessero arrivare inchieste su Expo senz’altro sospenderei la mia candidatura, non sono il salvatore della patria” dichiara Giuseppe Sala in un’intervista a Radio Popolare. “Expo – aggiunge – è stato un momento generatore di lavoro molto importante, molta gente ha lavorato e Milano è uscita dal semestre con maggiore orgoglio dei suoi cittadini e una luce più positiva. Non mi sono mai espresso con iperboli nel citare il successo di Milano ma che sia stato un successo ca va sans dire, a partire dal fatto che nessuno ci credeva”.
Ma perché un elettore di centrosinistra dovrebbe votarlo? “Mi dovrebbe votare perché penso di essere una persona che anche di fronte alle difficoltà, ai problemi, allo scetticismo, ha la forza morale di continuare ad andare avanti e di portare avanti le cose: questo sono e spero di continuare a essere”. E sul fatto che i militanti del Pd lo vedano più come un uomo di destra, risponde: “Io sono potenzialmente molto più forte in periferia che non in centro”.