Deputati Camera: quelli leghisti i più produttivi per Openpolis
Openpolis ritorna con uno dei suoi report, relativo questa volta alla produttività dei Parlamentari.
Di cosa si tratta? Openpolis ha assegnato un punteggio per ogni azione intrapresa, dalla presentazione di un Disegno Di Legge, o di una mozione , o di un Ordine del Giorno, e soprattutto la sua approvazione. Quest’ultima vale 40 volte la discussione in commissione per esempio:
Solo presentare un’interpellanza o un emendamento, quindi, conta pochissimo.
Deputati Camera: non basta essere presenti, ma conta avere un incarico
Anche se vieni tutti i giorni in aula, ma sei un peone, avrai lo stesso produttività bassissima, questo sembra emergere dal report di Openpolis.
Conta invece essere relatori di una legge, cosa spesso riservata a capogruppi in Commissione o in Aula, e così quello che emerge è una enorme disuguaglianza, pochissimi produttivi, solo il 7,6% circa oltre i 300, e una grande massa di deputati con produttività bassissima, più di metà sotto i 100.
E, appunto, non contano le presenze in aula, non sembra esserci correlazione tra produttività e presenze, anzi la gran parte degli onorevoli con presenza anche vicino al 100% è sotto la media come produttività, in particolare solo 21 su 96 sopra il 90% di presenze è anche oltre la media di produttività, poco più del 20%
Chi quindi risulta essere più produttivo, anche oltre la media di 121? Coloro che hanno incarichi istituzionali, i presidenti di commissione hanno una media di 218,61, i capigruppo d’aula 208, i capigruppo di commissione 176.
Il punto è che sono i presidenti di commissione sono 14, i capigruppo d’aula 10 e quelli di commissione 118.
Una minoranza di fronte all’enorme numero di peones
Deputati Camera: alla Lega Nord la palma della produttività
E se dovessimo paragonare i partiti?
Beh vince senza gara la Lega Nord, che è anche il partito con il maggior numero di deputati sopra la media di 121,45 di produttività, e uno dei tre, assieme a SEL e Fratelli’d’Italia, in cui questa media è superata dalla maggioranza.
Certo, conta l’esiguo numero di deputati, per cui la presenza, fisiologica in base alla distribuzione delle cariche, di ruoli istituzionali come quelli citati prima incide di più.
Agli ultimi posti Forza Italia e PD, invece.
La predominanza della Lega emerge ancora di più se osserviamo la media per partito: il partito di Salvini ha una media di 370,62, più del doppio del secondo gruppo, Fratelli d’Italia e il quadruplo degli alleati di Forza Italia.
Appena sopra la media il Movimento 5 Stelle e SEL
Come mai accade questo se a ottenere i punteggi maggiori per produttività sono i deputati che riescono a fare approvare le proprie proposte di legge e la Lega Nord è all’opposizione? Per due ragioni
1) L’80% delle leggi approvate provengono ormai dal governo, come ricorda Openpolis, e questa progressiva marginalizzazione del parlamentarismo lascia ben poco spazio ai deputati della maggioranza, che lasciano l’iniziativa direttamente al governo Renzi.
2) La Lega Nord, al di là della feroce polemica contro il governo, in Aula spesso e volentieri scende a compromessi, magari su temi meno visibili sui media, relativi spesso al territorio, con la maggioranza, approvando alcuni provvedimenti in cambio del passaggio di alcune sue proposte.
Se prendiamo infatti la classifica per deputato vediamo che vi sono 5 leghisti tra i primi 0 più produttivi.
Bragantini è passato da poco al misto in quanto sostenitore del sindaco di Verona Tosi, in rotta con il proprio partito, ma poi vi sono anche Fedriga, Molteni, Invernizzi, Grimoldi, non a caso capogruppi d’aula e di commissione.
Al primo posto Sisto di Forza Italia, ex relatore della riforma al Senato, almeno fino alla rottura del Patto del Nazareno
Il messaggio è che in Parlamento per poter incidere conviene essere più un deputato d’opposizione dialogante, alla leghista, e non alla grillina per intenderci, che uno di maggioranza, oscurato dall’attivismo del premier e in misura minore dei suoi ministri.