Continua l’emergenza smog in Italia. Dopo 32 giorni consecutivi di superamento del limite delle polveri sottili, a Milano e in 13 comuni dell’hinterland scatteranno oggi i tre giorni di blocco totale del traffico. A Roma invece commissario straordinario Tronca ha stabilito due giorni di circolazione a targhe alterne per i veicoli. Incentivi per l’uso dei mezzi pubblici: i biglietti saranno validi per tutta la giornata. Se comini e regioni cercano di adottare soluzioni per limitare l’aumento dei livelli inquinamento, l’Arpa però specifica che queste misure hanno un’efficacia solo parziale: i blocchi del traffico infatti possono ridurre la produzione di nuovo inquinamento, ma per fare pulizia servono vento o pioggia. Un’emergenza che non è passata inosservata neanche all’estero: è di oggi infatti un articolo pubblicato ieri su Bloomberg che passa in rassegna adottati nelle citta italiane per combattere le polveri sottili: non solo blocco delle auto, in provincia di Napoli sono stati banditi i forni a legna per la pizza, mentre a Lucca e Rovigo non ci saranno i falò di fine anno.
Emergenza Smog, cosa sta succedendo
L’emergenza inquinamento sembra ormai legata solo a blocco del traffico e targhe alterne. Le vere ragioni della situazione che si sta vivendo in queste settimana è invece legata a fattori più complessi. A spiegare le cause che hanno portato all’emergenza sono stati il presidente di Legambiente Stefano Ciafani e di Riccardo Valentin, membro dell’Ipcc, la task force degli scienziati Onu che da anni studia le variazioni del clima. In un’intervista rilasciata oggi a Repubblica, Ciafani e Valentin hanno delineato un quadro complesso e legato a due grandi assenti: il vento e il trasporto pubblico. La circolazione dei venti di alta quota da un contributo determinate al clima e permette la riduzione della circolazione delle polveri sottili: l’allargamento dell’area tropicale ha però spostato i venti verso Nord, creando nel nostro paese una situazione di alta pressione che ormai è stabile da un tempo molto lungo. Per fermare questo cambiamento climatico sono necessarie diminuzione dell’uso dei combustibili fossili, ma solo con l’approvazione dell’accordo di Parigi sul clima, si sono gettate le basi per un cambiamento delle politiche energetiche.
Se da una parte la responsabilità è dei grandi cambiamenti climatici, anche l’Italia nel suo piccolo è colpevole di non aver investito abbastanza nelle politiche di promozione dell’efficienza energetica e della promozione dell’uso del trasporto pubblico. Nel biennio 2012-2014 la legge obiettivo ha destinato il 66% dei finanziamenti a strade e autostrade, mentre solo il 15% alle metropolitane, il 12% alle ferrovie, il 7% all’alta velocità. Per la sua inefficienza l’Italia è stata messa in mora dall’Ue nel 2014 per aver disatteso le direttive sulla qualità dell’aria.
Emergenza Smog, le polemiche
Se la situazione ormai è quella di piena emergenza, non mancano critiche e soluzioni da parte di tutte le parti politiche. Beppe Grillo dal suo blog attacca il governo e ricorda che il 2015 si chiuderà con 68mila morti in più rispetto al 2014: “Premier e ministri non si rendono conto di ciò che accade nel Paese. Litigano per mezzo punto percentuale di PIL e fanno decreti lampo di domenica per salvare le banche mentre passeggiano incuranti sui cadaveri di 68.000 italiani che non hanno saputo proteggere”. Sulle decisone del commissario di Roma di annullare il blocco del traffico e di mantenere la circolazione a targhe alterne, arrivano invece le critiche dei Verdi per mezzo del portavoce Gianfranco Mascia: “snocciolando i dati dei livelli delle polveri sottili PM10 nella capitale sembra di leggere un bollettino di guerra: ben 7 centraline hanno superato il limite dei 35 giorni, anche non consecutivi, stabilito dalla legge. Non capiamo perché il responsabile della salute dei cittadini, il facente funzioni di Sindaco Commissario Straordinario Tronca, non voglia prendere quei drastici provvedimenti che servono a bloccare l’inquinamento da polveri sottili”.
Diametralmente opposte a quelle dei verdi, arrivano le critiche di Matteo Salvini che su Facebook parla di inutilità dei provvedimenti di blocco del traffico e da la colpa a caldaie e autobus: “le auto contribuiscono al massimo al 20% dell’inquinamento, bloccarle non serve a nulla! Fossi sindaco mi occuperei di controllare le caldaie (abbassando il riscaldamento negli uffici e nelle case pubbliche, ad esempio, visto il Natale più caldo di sempre) e di comprare autobus che inquinino meno. Il resto è aria fritta, o meglio aria sporca, alla Renzi.” A chi criticava le misure straordinarie adottate a Milano, Pisapia ha risposto in un’intervista rilasciata a Repubblica: “forse chi parla è troppo impegnato a fare propaganda e ha un unico interesse: non quello di risolvere i problemi ma quello di guadagnare qualche voto”.
Emergenza Smog, i provvedimenti del Governo
Non solo il sindaco Pisapia, ma anche il Governo interviene nella questione, ribadendo lo sforzo fatto nella legge di Stabilità 2016 per combattere l’emergenza inquinamento. A rivendicare il lavoro svolto è il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, attraverso il suo profilo Facebook: “meno emissioni dai trasporti e dalle abitazioni, con la Stabilità 2016.
Nella legge di Stabilità 2016, infatti, ci sono diverse misure di politiche di sostenibilità, con un carattere innovativo, che il Governo ha voluto, sostenute dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che possono contribuire all’abbassamento delle emissioni in Italia. Sono in linea con Cop 21 e con altre azioni diffuse dell’Esecutivo” – e ha aggiunto: l’attenzione del Governo si concentra inoltre sul trasporto pubblico locale, su gomma e su ferro, affinché possa raggiungere standard europei. In particolare per il rinnovo del parco mezzi necessario per garantire meno consumi e più accessibilità, è previsto un acquisto nazionale centralizzato di mezzi da cedere in leasing alle agenzie regionali di mobilità, con risparmio di tempo e di risorse.
Emergenza Smog, riunione d’emergenza al ministero dell’Ambiente
In questo quadro di provvedimenti e divieti antismog presi adottati a macchia di leopardo da comuni e regioni per fronteggiare l’emergenza, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha convocato per la mattinata di mercoledì 30 dicembre una riunione con i governatori e sindaci per il coordinamento degli interventi nelle città italiane Alla riunione presso il ministero dell’Ambiente sarà presente anche il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Sugli obiettivi di lungo periodo della riunione straordinaria è intervenuto lo stesso Galletti: “l’emergenza smog che si sta verificando in molte grandi città italiane può durare ancora molto e ripresentarsi in futuro in modo sempre più frequente, visto gli effetti che i cambiamenti climatici stanno determinando in ogni parte del mondo: per questo la nostra risposta deve essere coordinata e ‘di sistema’, non in ordine sparso” – e ha aggiunto: “la riunione di mercoledì sarà il momento per confrontare la riuscita delle varie iniziative adottate in questi giorni e per trovare un metodo unico di procedere da qui in avanti. La risposta che possiamo dare nel medio termine parte da un nuovo rafforzato impegno sulla mobilità sostenibile, per lo svecchiamento del parco mezzi pubblici e per l’efficienza energetica, ma non avrà successo senza una nuova cultura civica nelle strade, nelle realtà produttive, nelle abitazioni: il decalogo dei ministeri dell’Ambiente e della Salute serve a spiegare ai cittadini che molto dipende dal grado di responsabilità delle loro scelte”.
Ilaria Porrone