Quali sono i paesi più a rischio fame?

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Quali sono i paesi più a rischio fame? Nel mese di settembre, i leader mondiali si sono posti 17 obiettivi da raggiungere nei prossimi 15 anni. Tra i Global Goals For Sustainable Development da raggiungere entro il 2030 rivestono particolare importanza la lotta alla povertà, la riduzione delle disuguaglianze e il miglioramento delle condizioni lavorative ed economiche di tutti ma anche l’innovazione della tecnologia nel rispetto dell’ambiente e della dignità umana, il consumo responsabile, oltre alla creazione di forti e credibili istituzioni per la pace e la giustizia.

Quali sono i paesi più a rischio fame?

D’altra parte, tra di essi non si può trascurare l’importanza della “guerra alla fame”: sono 3 milioni i bambini che muoiono a causa della malnutrizione ogni anno mentre 800 milioni di persone vanno a letto affamate (cioè concludono la propria giornata senza aver assunto i componenti nutritivi necessari a supportare i propri bisogni fisiologici). Infatti, anche se rispetto al 2005 sono stati fatti molti passi avanti verso il raggiungimento della soglia “Fame Zero“, sono ancora molte le nazioni, le regioni e le popolazioni vulnerabili da questo punto di vista, come è stato recentemente evidenziato dal Global Hunger Index 2015 che si basa sui dati del Food Policy Research Institute.

L’indice valuta il “rischio fame” in base ai dati disponibili per 117 economie in base a 4 indicatori: 1) la percentuale di popolazione denutrita, 2) il numero di bambini sotto i 5 anni gravemente deperiti, 3) la percentuale di bambini sotto i 5 anni affetta da rachitismo, 4) tasso di mortalità della popolazione sotto i 5 anni di età.

Nel 2015 (prima mappa), sono 8 i paesi in cui il “rischio fame” ha raggiunto livelli allarmanti. La situazione peggiore è quella della Repubblica Centrafricana, seguita da Chad, Zambia, Timor-Leste, Sierra Leone, Haiti, Madagascar e Afghanistan. In gran parte dell’Africa la situazione è ancora seria o preoccupante, così come in Asia Meridionale (India, Cambogia e Indonesia). Tuttavia, si sono verificati dei miglioramenti rispetto all’ultimo Global Index: nel 2005 (seconda mappa), per esempio, Chad, Sierra Leone e Repubblica Centrafricana versavano in una situazione “estrememente allarmante”.