Dopo aver sistemato Ignazio Marino, il premier Matteo Renzi prende di mira il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. In un’intervista al Mattino, il capo del governo ci va giù duro. “È vero che da Napoli non passa più come risposta al conflitto col governo aperto dal sindaco Luigi de Magistris ed è questo uno dei miei più grandi crucci, perchè amo Napoli in tutte le sue forme, ma da presidente del consiglio sono molto rispettoso dell’autonomia istituzionale del sindaco. Egli ha voluto esplicitamente marcare un dissenso forte nei confronti del governo. Ha parlato di Comune derenzizzato, con scarso stile istituzionale. Questo – aggiunge Renzi – non toglie che quando c’è da mettere i soldi su Bagnoli noi lo facciamo, anzi interveniamo alle evidenti mancanze del Comune su questo progetto. E lo stesso accade quando c’è da finanziare alcune iniziative culturali importanti”.
Renzi e il suo rapporto con De Luca
Diverso il rapporto con l’attuale governatore della Campania, il discusso Vincenzo De Luca: “C’è un rapporto molto franco con lui. Non ho scelto Enzo De Luca perchè l’hanno scelto i campani con le primarie prima, e con le elezioni poi. Oggi con lui c’è non solo totale collaborazione, ma anche da parte mia grande stima personale, al netto di alcune sue dichiarazioni che non condivido, come quelle espresse su Rosy Bindi”. No comment invece sui candidati sindaco e su Antonio Bassolino: “La moratoria nella discussione sulle primarie riguarda anche il sottoscritto che l’ha promossa, e quindi per ora non apro bocca”.
Renzi: “Non ho paura dei Cinque Stelle”
Il premier dice di non temere i Cinque Stelle, dati dai sondaggi davanti al Pd. “Mah, i sondaggi. A me i Cinquestelle non fanno paura, io ho rispetto di tutti e paura di nessuno. Il giorno prima delle Europee i sondaggi li davano in testa. Hanno preso la metà dei nostri voti. Mi pare che, dove governano, litigano e soffrono. Pensi a quello che sta accadendo a Quarto, a Gela, a Livorno, a Parma stessa. Il problema dei Cinquestelle riguarda loro, non noi. Dal mio punto di vista -conclude- dico che se il movimento sarà in grado di esprimere una classe dirigente che sia credibile agli occhi dei cittadini, questo è un bene per la democrazia. Per questo noi abbiamo dato molti voti ai Cinquestelle, anche se loro se lo dimenticano”. “Noi non vogliamo assorbire i Cinquestelle – assicura Renzi – Anzi, abbiamo fatto di tutto anche per valorizzare alcuni di questi ragazzi. Luigi Di Maio non aveva i voti per fare il consigliere comunale. È stato eletto vice presidente della Camera con i voti del Pd. Abbiamo fatto una scommessa istituzionale, convinti come siamo che un investimento su questa nuova generazione potesse essere utile alla democrazia”.