Il 31 Dicembre è andato in onda, nel corso del Capodanno Rai da Matera, un sms con una bestemmia che ha creato un polverone e riaperto il dibattito sulla più grande azienda culturale del Paese. Il responsabile dell’errore, a causa dell’omesso controllo. è stato sospeso dai Raicom.
All’indomani del ‘fattaccio’ lo stesso collaboratore di Raicom a Repubblica ha dichiarato: “Per almeno tre ore ho tolto dal video cento sms impresentabili. Insulti, cori razzisti, inni alla jihad e decine di bestemmie, il centunesimo c’è scappato”. Lo stesso collaboratore di Raicom ha però rilanciato: “E’ inspiegabile che sia finito sotto processo soltanto io. Sono rimasto schiacciato tra due responsabilità che non mi appartengono. Avrei dovuto essere protetto dal software di Telecom, che chiaramente non ha funzionato. Poi dietro di me doveva esserci una struttura editoriale, almeno un giornalista”. Il direttore generale Campo Dall’Orto ha avviato un’indagine interna che darà i suoi esiti non si sa in che tempi. Intanto la discussione non si placa.
Autore sms: ero nervoso
L’autore dell’sms ha spiegato cosi il senso dell’invio del suo messaggio su cui si è scatenato il putiferio. Ha 21 anni e abita in un paese della provincia di Taranto: “Ero nervoso, perché mi era saltata la serata del 31 con gli amici”. “I vicini continuavano a sparare i botti, da incivili, e il mio cane Cico, un pastore tedesco di 4 anni, aveva una paura tremenda, tremava tutto. Così ho deciso di restare a casa con lui e la mia amica Ilaria. Non c’era granché in televisione, però Gigi D’Alessio proprio non ce l’ho fatta, e allora ho messo su Raiuno, anche se io la guardo poco, la tv. Insomma, ho mandato l’sms. E ci ho aggiunto quello che ci ho aggiunto, perché gli auguri da soli erano un po’ insignificanti”.
Il consigliere Rai Carlo Freccero sulle polemiche
Sembra avere una chiara idea di come stanno le cose il consigliere Rai (vicino al MoVimento 5 Stelle) Carlo Freccero: “La verità è che questo incidente ha creato l’occasione per scoperchiare ciò che covava sotto la polvere in Rai: una grossa guerra di potere per posti e poltrone. E un bivio per Campo Dall’Orto: vuole essere un direttore generale modernizzatore, che adegua la Rai alla complessità mediologica della contemporaneità, o è solo un poveretto che lottizzerà, perchè è giovane, vuole fare carriera e deve tenersi buoni gli ultras renziani come Anzaldi e compagnia?”. Nelle interviste a La Stampa e Il Tempo l’incidente del 31 dicembre “viene usato dagli ultras renziani per tentare di mettere le mani sulla poltrona più ghiotta, quella di direttore di Raiuno”. Secondo quello che molti raccontano molti mirano alla destituzione del direttore di rete di Rauino Giancarlo Leone che ha scaricato la responsabilità sul direttore di Raicom Luigi De Siervo.
Freccero ed il ruolo della Chiesa
In merito alle proteste della Chiesa – Freccero aggiunge – “capito il disegno degli ultras renziani, cioè cominciare col prendersi Raiuno, ecco che spuntano i cattolici, le gerarchie o i cattolici nel cda, a ricordarci che da cinquant’anni ‘Raiuno è nostra’”. “La Chiesa, che ha sempre avuto Raiuno, nel senso di una ‘egemonia’ culturale e di influenza cattolica, dice: oh, qui i renziani mettono uno di loro, che potrebbe essere anche uno o una non profondamente cattolico. E allora ecco che il Vaticano si scatena. Interviene l’Osservatore Romano, interviene il consigliere Arturo Diaconale, interviene anche, giustamente e con molta furbizia, Paolo Messa”.
Anzaldi: su futuro Rai vale la filosofia renziana
A proposito di esponenti del Pd si registra l’intervento di Michele Anzaldi, già protagonista del dibattito apertosi in casa Pd sull”antagonismo’ di Raitre. Cosa pensa di quanto andato in onda a Capodanno? “La bestemmia e il buon anno in anticipo del 31 dicembre sono vicende spiacevoli, ma lo scaricabarile successivo è persino peggio. Dalla Rai sarebbero servite scuse immediate, inequivocabili, trasparenti”. Nell’intervista a La Stampa Anzaldi commenta il comportamento di Antonio Campo Dall’Orto: “in questa vicenda ha reagito con parole chiare, e ora nelle grandi decisioni che lo attendono sul futuro dell’azienda vale la filosofia renziana: hai tutti i poteri per far bene, hai l’appoggio politico. Quindi se ce la fa, gli diremo bravo, se non ce la fa, avrà fallito. Una nuova Rai: ora o mai più”.