Articolo pubblicato da Daniele Errera il 7 gennaio 2016
Disoccupazione in calo, ma quella giovanile rimane drammatica
Dati positivi quelli dell’Istat circa il mondo del lavoro. La disoccupazione sta calando, è ai minimi storici da tre anni a questa parte. Anche la disoccupazione giovanile diminuisce mentre, di converso, cresce nuovamente l’occupazione.
Sono 2.871.000 le persone che ricercano lavoro: il 11,3%. Gli occupati sono saliti a 22.480.000, + 206.000 rispetto a novembre 2014. Un dato in controtendenza rispetto ai recentissimi di settembre ed ottobre. Poi ci sono gli inattivi (senza lavoro e senza volontà di ricercarlo): per loro la situazione si fa ancora più drammatica, vedendo le fila ingrossate di 138.000 unità rispetto al 2014.
Disoccupazione giovanile, la situazione è ancora drammatica
Ulteriormente c’è il capitolo ‘disoccupazione giovanile’: la situazione è drammatica, è vero. Specialmente in certe zone del Meridione, dove si sfonda la quota 50%. Tuttavia l’Istat dà importanti segnali di speranza: -1,2%, arrivando al 38,1%. Mai così bene dal giugno 2013.
In generale si può evincere dai dati Istat che la disoccupazione sia calata anche grazie alla diminuzione dei contratti a tempo determinato. Una vittoria del Jobs Act, secondo Renzi. Il contratto a tutele crescenti è la punta di diamante della manovra contrattuale renziana. Ne parla su Twitter lo stesso Presidente del Consiglio: “la disoccupazione continua a scendere, oggi 11,3%,è dimostrazione che il Jobs Act funziona. L’Italia che riparte, riparte dal lavoro #lavoltabuona”.
E non è solo l’Italia. A dare notizie positive su quasi tutta l’Eurozona è l’Eurostat, quando afferma come la disoccupazione sia passata dal 10,6% al 10,5%, mentre a novembre 2014 era addirittura al 11,5%. Sul vecchio continente in generale, inteso come Unione Europea a 28 Stati, si è passati dal 9,2% al 9,1% di disoccupazione. Dati incoraggianti per una prossima ripresa economica.
Daniele Errera