“E’ impossibile controllare e prevenire infiltrazioni mafiose”. Michele Dell’Orco, Capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, ammette in un’intervista a Radio Cusano Campus, che anche il M5S è stato contaminato da quel virus che, nel tempo, ha colpito tutte le formazioni politiche italiane: la mafia.
Dell’Orco fa riferimento alle intercettazioni che proverebbero il convergere dei voti della camorra sul Movimento 5 Stelle nel comune flegreo di Quarto. Intercettazioni che hanno acceso lo scontro tra Pd e Cinque Stelle. A Quarto, in realtà, il M5S ha preso subito provvedimenti appena scattata l’inchiesta. “Dal 14 dicembre –ha affermato Dell’Orco-, ancor prima che partissero le indagini della magistratura, abbiamo espulso quel consigliere oggetto delle indagini (Giovanni De Robbio, candidato 5 Stelle più votato a Quarto, si è dimesso ed è stato espulso). Questo ci differenzia dagli altri partiti, perché noi facciamo pulizia ancor prima che arrivi la magistratura. Vorrei sapere cosa pensano la Serracchiani e Orfini sulla condanna di Ozzimo per Mafia Capitale. Noi ci siamo mossi perché il consigliere aveva già dimostrato di centrare ben poco con il Movimento 5 Stelle, avevamo notato che c’era qualcosa che non andava, ovvio che non ci aspettavamo che arrivasse a tanto. E’ impossibile controllare e prevenire ogni cosa. L’importante è che poi quando vengono fuori queste cose si faccia subito pulizia all’interno. Sicuramente è impossibile evitare qualsiasi tipo di infiltrazione. Un filtro totale non si potrà mai fare, purtroppo la mafia è nel nostro Paese e cerca sempre di infiltrarsi”.
Quarto M5S, parla Grillo
Anche Grillo, con un intervento ufficiale sul blog, ha detto la sua sulla vicenda: ” La camorra non condiziona il M5S di Quarto e il sindaco non ha mai ceduto alle richieste dell’ex consigliere” scrive il leader del M5S.
Ma al Pd le parole non bastano. Emanuele Fiano, deputato democratico e responsabile nazionale Sicurezza e Riforme del Pd, chiede al ministro Alfano l’apertura di un’interrogazione parlamentare: “È emerso – spiega Fiano – un quadro preoccupante che getta un’ombra pesante sulla legalità e sulla trasparenza dell’amministrazione del comune campano, che sembra fortemente condizionata dalla presenza della criminalità organizzata”.