Alle comunali scendono in campo le Liste civiche cattoliche: probabilmente si vedranno a Roma, Napoli e Torino. Le basi del progetto erano state gettate già a fine novembre, durante un convegno organizzato da Raffaele Bonanni, ex segretario Cisl, al Santuario della Madonna di Loreto della Capitale. A oltre un mese di distanza, lo stesso Bonanni ha chiarito: “Nel mondo cattolico sta crescendo la preoccupazione per il funzionamento della democrazia, per il restringersi degli spazi di partecipazione, per diritti civili in parte soffocati e in parte gonfiati a dismisura. È una realtà che impone di ripartire dal basso: credo che nelle prossime elezioni amministrative possano nascere molte liste non di partito. Per dare una scossa”.
Alle comunali scendono in campo le Liste civiche cattoliche
I “cattolici” sembrano aver optato per l’impegno politico diretto, in vista delle amministrative, con almeno due obiettivi prioritari: ostacolare la riforma costituzionale, che ad autunno dovrebbe essere sottoposta a consultazione referendaria confermativa, e la legge sulle unioni civili, con un bersaglio in particolare, ossia la genitorialità omosessuale.
Lo scorso ottobre, in un’intervista televisiva il vescovo Nunzio Galantino, segretario della Cei, ha ribadito la posizione “ufficiale” della Chiesa: “Vorrei fosse chiaro che, se dovessi, farei una legge sulla famiglia e per la famiglia, non farei questo”. D’altra parte, il Vaticano non chiude totalmente al riconoscimento di diritti alle coppie omosessuali, come ha affermato il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona, su La Stampa: “Si possono trovare gli strumenti per venire incontro a certe esigenze di chi vive questo tipo di unioni”.
Ritornando alle Liste civiche cattoliche, di base, è forte la critica verso il centralismo e, ancor di più, il pragmatismo rilevato nelle politiche renziane: una cosa pare certa, non c’è alcuna direzione “dall’alto”. Bergoglio non sembra il tipo di Papa che inaugura una “crociata” contro una legge dello stato: nel frattempo, i gesuiti, il suo ordine, non nascondono la disapprovazione verso le scelte di Renzi. Da parte sua, il premier sulle unioni civili non si lascerà tirare per la giacca: voto con i 5 stelle, al Nuovo Centro Destra si permetterà di difendere il proprio orgoglio cattolico. Certo, tutto dipende dal livello di scontro che si sceglierà a destra del Tevere.