Sondaggio Ispi, è la Libia la maggiore minaccia per l’Italia
E’ la Libia la maggiore minaccia per l’Italia. Secondo la ricerca compiuta dall’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) sulle tre maggiori minacce per il mondo e per l’Italia, è proprio il paese nordafricano a rappresentare il maggiore rischio per il nostro paese. La ricerca è stata condotta per via telematica dal 27 novembre al 10 dicembre, alla quale hanno partecipato 130 esperti di politica estera. I “voti” riportati in percentuale sono il risultato medio e ponderato dei giudizi numerici. Per stilare la classifica finale è stato tenuto in considerazione anche l’ordine delle risposte, assegnando un peso del 100% alla prima minaccia individuata da ciascun valutatore, del 50% alla seconda minaccia, e del 25% alla terza.
Secondo il la valutazione degli esperti intervistati dall’Ispi, la prima minaccia a livello globale è il terrorismo islamico (25%), seguono il le crisi in Medio Oriente (17%). Le disuguaglianze del mondo e i cambiamenti climatici sono entrambi al 16%.
Sondaggio Ispi, Libia: instabilità politica e ascesa dell’Isis
Per quanto riguarda l’Italia, è la Libia la maggiore minaccia per il nostro paese. Dopo la caduta del regime di Mu’ammar Gheddafi nel 2011, la Libia sta vivendo una situazione di forte instabilità: il paese è diviso in due, controllato da una parte dal “parlamento occidentale” di Tripoli in mano a una coalizione di forze islamiste chiamata “Alba della Libia”), dall’altra dal “parlamento orientale” di Tobruk, riconosciuto internazionalmente. Anche in Libia, come era successo prima in Siria e in Iraq, lo Stato Islamico è riuscito a espandersi sfruttando il caos politico e le rivalità tra le molte milizie locali. L’instabilità della Libia potrebbe avere effetti per l’Italia sia a causa della vicinanza territoriale, che per la presenza dell’ENI, la più importante azienda energetica italiana che dalla scorsa primavera è l’unica società internazionale ancora in grado di produrre e distribuire petrolio e gas in Libia. Dopo la Libia, le atre minacce per l’Italia sono la crisi economica (24%), il populismo (23%) e il terrorismo islamico (17%).
Se per gli esperti intervistati dall’Ispi è la Libia la minaccia maggiore per l’Italia, la situazione nel paese nordafricano è la prima crisi sottostimata a livello globale (22%): l’instabilità politica che regna nel pese potrebbe portare infatti ad una forte espansione dell’Isis a poche miglia di distanza dalle coste europee. Seguono la guerra in Siria (22%), l’emergenza rifugiati (15%) e le persecuzioni dei cristiani in Africa e Medio Oriente (11%).
Sondaggio Ispi, influenza dei leader: Putin supera Obama
Il questionario mette in luce scenari complessi e situazioni politiche molto instabili, nei quali sono protagonisti ed emergono diversi figure: il personaggio internazionale più influente è il presidente russo Vladimir Putin (41%), mentre il presidente americano e premio Nobel per la pace Barack Obama rimane fermo al 28. Papa Francesco è invece considerato il terzo personaggio più influente nello scenario internazionale, mentre la cancellier tedesca Angela Merkel si ferma al 5%. Ed è lo stesso presidente Vladimir Putin che ha migliorato l’influenza del proprio paese rispetto allo scorso anno (87%), ,mentre gli Stati uniti hanno notevolmente perso la propria importanza(41%). Una situazione internazionale che vede Russia e Cina in ascesa e la perdita di influenza degli Stati Uniti.
La valutazione fatta dai 130 esperti fa parte di un’analisi della politica estera più ampia che verrà pubblicata nel Rapporto “Scenari Globali e l’Italia” 2016.