Le elezioni comunali 2016 si avvicinano e la campagna elettorale sta per entrare nel vivo, i partiti sono ai nastri di partenza e ognuno ha i suoi obiettivi. Da una parte c’è il centrodestra che vorrebbe usare le elezioni comunali in chiave nazionale, per ricompattare i vari partiti e per intaccare il governo Renzi. Dall’altra parte troviamo il centrosinistra che, proprio al contrario del centrodestra, cercherà un’affermazione elettorale sui territori per rafforzare l’azione di governo, anche se Matteo Renzi ha già annunciato che il vero banco di prova per il governo sarà il referendum costituzionale. Il Movimento 5 Stelle – alle prese con il “caso Quarto” – necessita di consensi sul territorio per galvanizzare gli attivisti, demoralizzati dall’inchiesta dell’Espresso e dalle ultime defezioni a livello nazionale.
In questo contesto si svolgeranno le elezioni comunali in 6 comuni capoluoghi di regione. Attualmente il Partito Democratico è al governo in 4 di questi 6 comuni, mentre Napoli è governata da De Magistris e Roma è attualmente commissariata.
Elezioni Comunali 2016: panoramica del voto città per città
Torino: il Sindaco uscente è Piero Fassino, già segretario nazionale dei Ds. Essendo Fassino al suo primo mandato è praticamente certa la sua ricandidatura. Dalla riforma elettorale dei comuni, con l’elezione diretta del Sindaco, il comune di Torino è sempre stato amministrato dal centrosinistra. In un sondaggio di aprile 2015, condotto da Ipr Marketing per Il Sole 24 Ore, il gradimento del Sindaco Piero Fassino era dato poco sopra il 60%. E’ facile prevedere, quindi, che questa partita verrà vinta dal centrosinistra senza troppe preoccupazioni.
Milano: il Sindaco uscente è Giuliano Pisapia, indipendente di sinistra, che ha annunciato la sua intenzione a non ricandidarsi nel 2015. Questa partita è importante tanto per il centrodestra – che vorrebbe vincere a Milano e usare il successo come trampolino in chiave nazionale – quanto per il centrosinistra che visti i problemi a Roma cercherà di mettere al sicuro almeno la città lombarda. La strada per arrivare alle elezioni è ancora lunga sia in uno schieramento che nell’altro: nel centrodestra si cerca un accordo che metta d’accordo tutti i partiti e il nome del candidato sindaco arriverà dopo la scelta del centrosinistra che, dal canto suo, ha già aperto la campagna elettorale per le primarie, il favorito sembra essere Sala, ma Milano ha già regalato importanti sorprese e niente può essere dato per scontato. In tutto questo il M5S sarà l’ago della bilancia e gli attivisti grillini venderanno carissima la pelle. Il ballottaggio appare inevitabile.
Bologna: il Sindaco uscente è Virginio Merola, iscritto al Pd, che essendo al primo mandato quasi certamente si ricandiderà alla carica di primo cittadino. Il capoluogo emiliano romagnolo è a tutti gli effetti terra di conquista, da una parte c’è il centrodestra che vorrebbe conquistare una delle “città rosse” d’Italia visto che – esclusa la parentesi Guazzaloca – Bologna è saldamente in mano al centrosinistra dal dopoguerra ad oggi, non è un caso se la più importante manifestazione del centrodestra del 2015 si è tenuta proprio a Bologna; dall’altra parte il Pd guidato da Renzi non può permettersi una sconfitta in una roccaforte, visto anche che il sindaco uscente è stato eletto al primo turno in piena “bufera Delbono”. In questo scenario si inserisce il Movimento 5 Stelle che da qualche anno a questa parte sembra riscuotere crescenti successi in Emilia Romagna. E se tra il caos di Roma e Milano i problemi per Renzi arrivassero proprio da Bologna?
Roma: la città capitale d’Italia è attualmente guidata dal commissario Francesco Paolo Tronca, dopo che il Partito Democratico ha fatto decadere il suo stesso Sindaco Ignazio Marino. Il Movimento 5 Stelle ha già iniziato – di fatto – la campagna elettorale cercando di puntare sullo scandalo di mafia capitale e sulla questione morale. Il centrodestra è alla ricerca di un candidato unitario che possa accogliere anche i movimenti civici capitolini. Il centrosinistra, quasi sicuramente, ricorrerà allo strumento delle primarie per scegliere il candidato sindaco. Il caos capitolino, nell’anno del Giubileo, è forse il caso politico che terrà banco nella prima metà del 2016: il ballottaggio è certo, assolutamente incerti sono gli sfidanti, ma se al secondo turno dovesse arrivare il Movimento 5 Stelle assieme al centrosinistra, è assai probabile assistere ad un nuovo “caso Parma”.
Napoli: il Sindaco uscente è Luigi De Magistris, eletto con l’appoggio dell’IdV e di alcuni movimenti civici, sul finire del primo mandato ha annunciato l’intenzione di ricandidarsi. Già nel 2011 le elezioni a Napoli furono tutt’altro che scontate, con le primarie del centrosinistra annullate e la coalizione spaccata, De Magistris vinse al ballottaggio contro il candidato del centrodestra. Per il 2016 è già stata annunciata la candidatura di De Magistris con la coalizione arancione, ma ancora una volta il suo percorso rischia di essere tortuoso. Centrosinistra in affanno anche per il tentativo di Bassolino di tornare nell’agone politico. Il centrodestra non si è ancora sbilanciato né sulle alleanze né sui nomi. Il M5S potrebbe appoggiare il sindaco uscente, anche se lo statuto interno e le ultime vicende giudiziarie di De Magistris rendono questa strada difficilmente praticabile.
Cagliari: il Sindaco uscente è Massimo Zedda, iscritto a Sel e sostenuto da una coalizione di centrosinistra, per la sua ricandidatura ha già ottenuto l’appoggio del Pd. Il centrosinistra compatto dovrebbe riuscire a far rieleggere Zedda, che nel sondaggio Governance Poll 2015 risulta avere un gradimento superiore al 50% nella sua città. Il centrodestra, però, vorrebbe riconquistare il capoluogo sardo che dalla riforma del ’94 non era mai stato governato dal centrosinistra, fino all’avvento di Zedda. Ancora una volta nel contesto si inserisce il Movimento 5 Stelle, che nel 2011 prese un trascurabile 2% ma che negli ultimi anni è cresciuto. Anche a Cagliari il ballottaggio è molto probabile, ma allo stato attuale il centrosinistra sembra partire in vantaggio.
Con una rapida occhiata ai sindaci attuali e agli scenari possibili nelle varie elezioni, si intuisce che il centrosinistra difficilmente uscirà bene dalla tornata elettorale del 2016, mentre per il centrodestra sarà sufficiente anche un solo sindaco per cantare vittoria. Il Movimento 5 Stelle difficilmente potrà risultare vincente in uno dei comuni presi in considerazione, ma anche il solo ballottaggio a Roma sarebbe un traguardo storico per gli attivisti guidati da Grillo e Casaleggio.
Alberto Bartozzi