I Rolex regalati diventano un caso politico

Pubblicato il 13 Gennaio 2016 alle 17:39 Autore: Daniele Errera
una sinistra di governo

Roma va a Ryad, ma non torna a mani vuote. Il Governo saudita, infatti, ha regalato una serie di orologi Rolex per la delegazione nostrana. Ma il loro singolo valore sembra superi quei 150 euro fissati come limite per i regali di Stato. E sembrerebbe che, proprio per questa ragione, siano stati requisiti dalla scorta di Renzi e conservati presso Palazzo Chigi.

Sinistra Italiana predispone addirittura un’interrogazione parlamentare sul tema, “se è vero che la delegazione abbia accettato cronografi e orologi Rolex in omaggio dall’Arabia Saudita”, si legge. Sarebbe uno scandalo. In tutta questa storia si sa che Renzi abbia dichiarato di possedere ‘solo’ un Rolex. Tuttavia, sostiene Luca Telese, è stato fotografato con due diversi orologi Rolex: un Daytona e un Audemars Piquet. Entrambi dal valore tra i 10.000 e i 15.000 euro. Orologi che, secondo Telese, Renzi può facilmente dimostrare il legale possesso, ma sui quali, tuttavia, Il Fatto Quotidiano fa bene a chiedere approfondimenti. Poi Telese si chiede quale messaggio fa trasparire Renzi, in tempi di crisi, e lo addita come un “volitivo protagonista di un cinepanettone dei Vanzina”.

Il premier Matteo Renzi

Rolex regalati, i fatti

Ma è Il Fatto Quotidiano che va giù molto più pesantemente. La delegazione di funzionari italiani, al ritorno dall’Arabia Saudita, si sarebbe ‘azzuffata’ per accaparrarsi quegli orologi Rolex, doni del Governo saudita. Palazzo Chigi nega l’azzuffata e si è fatta ridare dai funzionari i vari orologi, adesso nelle disponibilità della Presidenza del Consiglio che, al fine di salvare la faccia, devolverà in beneficenza quei cronografi. E per non peggiorare la situazione, Renzi sostiene che a fine mandato da premier elencherà i vari regali di Stato in una lista: certi beni resteranno alla Presidenza del Consiglio, altri andranno in beneficenza. Ma niente niente resterà alla famiglia Renzi?

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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