Salvate il soldato Schengen. Potremmo parafrasare il film di Steven Spielberg per illustrare la situazione di un trattato messo a dura prova dai recenti sviluppi internazionali. I rifugiati siriani, e non solo, premono ai confini delle nazioni europee. Il piano quote non è ancora partito e la situazione diventa, ogni giorno che passa, sempre più grave. Molti Paesi, soprattutto quelli del Nord Europa, vorrebbero restringere l’area Schengen per porre dei controlli più serrati ai propri confini. Lo riporta oggi La Stampa.
Il progetto di una mini-Schengen, con un ripristino dei controlli ai confini che includerebbe Belgio, Lussemburgo, Olanda, Austria, Francia e Germania, era affiorato a dicembre, ispirato dagli olandesi e ufficializzato dal capo della cancelleria, Peter Altmaier, che aveva anche battezzato il gruppo: «coalition of the willings», coalizione dei volenterosi. Poi il piano era sparito dai tavoli, riassorbito dalle emergenze terrorismo, persino parzialmente smentito. Ma in questi giorni a Berlino si torna prepotentemente a parlare di «coalizione dei volenterosi», ai piani alti del governo. Sintetizza la fonte: «L’ho detto anche agli amici polacchi: Schengen serve a tutti. Se domani vi ritrovate una valanga di profughi ucraini in casa e noi chiudiamo le frontiere, che fate?».
Mini Schengen, Merkel smentisce
In realtà, un progetto simile, è stato bocciato pochi giorni fa dalla stessa cancelliera Angela Merkel durante un convegno a Magonza. “L’euro e la libertà di movimento attraverso i confini sono strettamente legati”. La cancelliera è irritata sia dal comportamento dei Paesi dell’Est (che non rispettano il piano quote) sia da quello di Grecia ed Italia (che non hanno ancora attivato gli hot spot).
Concetto ribadito oggi dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker: “La fine del sistema Schengen con le frontiere interne aperte avrebbe conseguenze economiche gravissime per l’economia europea, con un aggravio della disoccupazione”. “Senza Schengen finirebbe anche l’Unione economica e monetaria e la disoccupazione aumenterebbe”.