Fatti di Colonia: i politici più influenti di tutta l’Europa orientale hanno sottolineato come gli attacchi di Colonia, in cui uomini d’aspetto mediorientale hanno presumibilmente violentato più di cento donne, siano una prova del fatto che la politica tedesca delle “porte aperte” non funziona.
Fatti di Colonia: la risposta dell’Europa centro-orientale
Il primo ministro slovacco Robert Fico, il cui governo si è dichiarato pronto ad accettare solo profughi cristiani, pochi giorni fa, portando gli incidenti di capodanno come prova della sua convinzione, ha sostenuto che “non avrebbe mai preso una decisione che potesse portare alla formazione di una comunità musulmana in Slovacchia perché il multiculturalismo è solo una finzione”.
Nella vicina Ungheria, il primo ministro Viktor Orban ha riproposto un copione familiare: la costruzione di una nuova frontiera tra Grecia e Turchia. Sotto la guida di Orban, lo scorso anno, l’Ungheria ha costruito una barriera di filo spinato lungo il confine con la Serbia ed ha così “fermato” centinaia di migranti – la maggioranza dei quali erano solo in transito – in squallidi campi temporanei. Zsolt Bayer, il leader del partito Fidesz, ha descritto gli aggressori di Colonia come “animali africani e iene arabe” in un articolo apparso su Magyar Hirlap. Mentre il sito Magyar Idok ha riportato: “Non ci sono bastardi su questa terra più abominevoli e più distruttivi di questi maiali liberali che stanno scavando una tomba all’Europa”. Anche Orban ha inquadrato la crisi come una minaccia alla cristianità europea.
La scorsa settimana, il primo ministro ceco Bohuslav Sobotka ha chiesto una maggiore protezione delle frontiere dell’UE postando sul suo account Facebook la sua preoccupazione: “gli eventi delle città tedesche mostrano quanto sia importante l’aspetto della sicurezza e la soluzione dell’integrazione per risolvere la crisi”. Sobotka ha chiesto l’«espulsione automatica» per coloro che infrangono la legge. In Romania, nel frattempo, l’influente ex presidente Traian Basescu, ha sostenuto che gli attacchi di Colonia dimostrino la necessità per Bucarest di unirsi ai suoi vicini europei nella lotta all’iniquo sistema delle quote.
La retorica su musulmani e migranti dei leader dell’Europa orientale sta guadagnando terreno anche altrove in Europa. Lo stesso cancelliere tedesco Angela Merkel, acclamato per l’accoglienza fornita ai rifugiati siriani, di fronte al crescente malcontento al riguardo, ha suggerito come la Germania abbia raggiunto “i suoi limiti”.
Gabrielis Bedris