M5S Pomezia: ecco cosa è successo
M5S Pomezia: ecco cosa è successo
Non è sicuramente il periodo più felice per le amministrazioni del M5S. Dopo gli scandali e l’impossibile tenuta di Quarto (Napoli), adesso anche nella Provincia romana, a Pomezia, sorgono i primi segnali di un sistema decadente, apparentemente legato allo stesso malaffare che ha ‘inguagliato’ Roma.
Anche in questo caso c’entra la cooperativa ‘29 giugno’ e il suo deus ex machina, Salvatore Buzzi. L’appalto, delicatissimo, riguarda la gestione dei rifiuti di Pomezia e sarebbe stato affidato proprio dal primo cittadino grillino, Fabio Fucci, sindaco del Comune laziale dal giugno 2013. Potrebbe essere un continuum con la vicenda di Mafia Capitale, per la quale Buzzi è finito al centro di un uragano politico-giudiziario.
La questione, raccontata dall’Huffington Post, dovrebbe essersi così svolta: con l’elezione a primo cittadino di Pomezia, il sindaco M5S avrebbe prorogato l’appalto (sesta proroga) per la gestione dei rifiuti e la pulizia cittadina a Formula Ambiente, azienda ‘partecipata’ della cooperativa 29 giugno. Nel suo cda, addirittura, era persona di peso la compagna di Buzzi, Alessandra Garrone.
Torneremo sulla questione del ciclo dei rifiuti. Prima però è doveroso un passaggio sulla difficoltà di tenuta politica proprio della giunta di Pomezia. Si prenda il caso ‘Veronica Filippone’. Era assessore, ma si è dimessa a novembre. Sono piovute critiche per un conflitto di interessi in seno alla Giunta comunale: è la compagna del sindaco Fucci. Ma c’è anche la questione ‘sanatoria degli abusi edilizi’, sulla quale il quotidiano l’Unità ha speso fiumi d’inchiostro.
M5S Pomezia: ecco cosa è successo
Gestione dei rifiuti: a dicembre 2014 Buzzi e Carminati finiscono agli arresti. Garrone va ai domiciliari. Consorzio Nazionale Servizi (dove Buzzi è nel consiglio di sorveglianza) e Formula Ambiente vengono estromessi dai servizi di Pomezia. Improrogabile dopo il terremoto che in quei giorni sconvolgeva la politica romana. “Come faceva a non aver visto nulla?”, chiedeva Di Battista, riferendosi ad Ignazio Marino. Adesso che viene coinvolto anche un Comune guidato dai grillini, Pomezia per l’appunto, le parti si sono scambiate ed è il Partito Democratico ad attaccare. Parla il commissario romano Matteo Orfini: “caro Beppe Grillo, prima Quarto ora Pomezia. Onestà e trasparenza vanno bene per gli slogan, ma dovreste ricordarle anche quando amministrate”, è il commento affidato a Twitter.
Sulla scorta di Orfini, il responsabile sicurezza e legalità del Pd, Emanuele Fiano, che parla di un’interrogazione parlamentare sul caso Pomezia: “alla coop legata a Buzzi anche dopo gli arresti dello stesso Buzzi e di Carminati e l’esplosione dello scandalo? Il sindaco del M5S Fabio Fucci di Pomezia dovrebbe dare immediata risposta a questa domanda. Per ora abbiamo letto fragili difese d’ufficio sulla questione della sanatoria edilizia. Ma questo nuovo capitolo merita di essere chiarito ai cittadini con puntualità e senza giri di parole. Presenteremo un’interrogazione in Parlamento sulla vicenda”.
Ma sulla questione è intervenuto direttamente il sindaco Fucci, che fa quadrato intorno alla sua amministrazione e alla sua gestione cittadina: “la cooperativa legata a Buzzi è stata estromessa dal consorzio Formula Ambiente, a cui il comune di Pomezia ha appaltato il servizio di gestione rifiuti e pulizia urbana, il 15 dicembre 2014, immediatamente dopo i primi arresti. L’iter per l’estromissione è stato avviato il giorno stesso. Il sintomo primo della strumentalizzazione della notizia è nel fatto che non è certo il sindaco ad assegnare un appalto. In ogni caso – chiude – è stato tutto fatto con la prefettura, che non ha rilevato problemi sulla certificazione antimafia”. Insomma, un muro contro muro che probabilmente regalerà ancora novità di un certo spessore.
Daniele Errera