L’Ucraina ha un nuovo Presidente, infatti, le operazioni di conteggio dei voti volgono al termine e dai primi risultati si intuisce con notevole chiarezza che gli elettori hanno fatto la propria scelta: Petro Poroschenko prenderà il posto di Viktor Yanukovich al vertice della nazione.
Nonostante le difficoltà – dovute al fatto che l’Ucraina è vittima di una strisciante ma sanguinosa guerra civile nelle regioni orientali – l’affluenza è stata buona (avrebbe votato il 60% dei 35,5 milioni degli aventi diritto): Poroschenko – il “re del cioccolato” avrebbe agevolmente superato il 50% dei voti necessari per vincere già al primo turno senza andare al ballottaggio di metà Giugno – ha praticamente doppiato, più che doppiato, la Tymoschenko – è sempre piaciuta più agli Usa che agli ucraini – a distanza siderale gli altri candidati, da notare che l’estrema destra di Svoboda e Pravi Sektor non raccogliendo neanche il 2% dei consensi (poco più del 1% i primi, poco più dello 0,5% i secondi) resterà confinata ai margini della vita istituzionale.
Maidan così lontana e così vicina; Poroschenko è un Presidente di “conciliazione nazionale” (e internazionale: perché piace a Obama, quindi, anche all’Europa) che allontanerà, si spera, lo spettro di un nazionalismo esasperato che ha causato, la perdita della Crimea, il rischio del default economico, l’insurrezione delle regioni dell’Est, il rogo di Odessa. Un oligarca “pragmatico” che piace alla Russia potrà riportare la pace nel paese martoriato? Sicuramente riuscirà a dialogare con Putin – da Mosca hanno fatto sapere di essere pronti purché non ci siano mediatori – anche se, nel frattempo, sempre Poroschenko, effettuerà la sua prima visita all’Estero in Polonia – da Varsavia spingono per isolare la Russia e favorire l’ingresso dell’Ucraina nella NATO – è, dunque, prevedibile un “nuovo” inizio del processo di adesione all’Ue interrotto nei mesi scorsi.
Poroschenko – probabilmente confermerà il premier Yatseniuk e il resto del governo di Euromaidan – durante la sua prima conferenza stampa ha posto come primo obiettivo la “normalizzazione” delle regioni orientali, si recherà nell’Est quanto prima: l’operazione anti-terrorismo continuerà ma dovrà diventare “più efficace” e “più veloce”. L’oligarca non ha nemmeno rinunciato a parlare della Crimea annunciando il suo impegno per “il ritorno della Crimea all’Ucraina, la difesa degli ucraini della Crimea”.
Guglielmo Sano