Tonga: l’isola del Pacifico è il paese più grasso del mondo, l’aspettativa di vita è continuamente in calo (64 anni) e si stima che oltre il 40% dei suoi abitanti abbia il diabete di tipo 2. Come ci si può aspettare da un popolo legato da secoli alla navigazione, la tradizionale dieta dei tongani comprende pesce, tuberi e cocco. D’altra parte, intorno alla metà del ventesimo secolo, l’importazione di carni a buon mercato e, in particolare, quella di code di tacchino dagli Stati Uniti e lembi di montone dalla Nuova Zelanda, ne ha stravolto le abitudini alimentari.
Il “flap” (lembo) corrisponde all’estremità più bassa della costola del montone o della pecora: è un taglio di “bassa qualità” – molto più economico rispetto alle vicine “costine”. I lembi costituiscono il 9-12% della carne di un montone o di una pecora ma solo il 3-5% del suo valore totale, inoltre, 100 grammi ne contengono 40 di grassi (di cui la metà saturi), per un totale di 420 calorie. In alcune zone del Pacifico spesso è l’unico taglio di carne in vendita: viene esportato principalmente da Nuova Zelanda e Australia (è considerato un prodotto di “scarto”) in Cina, Messico e Africa.
Tonga: il paese più grasso del mondo
Nel 1973, il 7% degli abitanti di Tonga soffriva di «malattie non trasmissibili» (un modo politicamente corretto per dire “diabete”), nel 2004, la percentuale era salita fino al 18%. Attualmente, il ministero della Sanità dell’isola riferisce che il 34% della popolazione soffre della malattia cronica – anche se un recente rapporto segnala una percentuale superiore al 40%. Nel 2008, il paese provo ad aumentare i dazi sulla carne di montone (un esperimento che ha portato a qualche risultato nelle Isole Fiji), ne seguì una protesta popolare.
A Tonga, “grasso”, diversamente che in altre parti del mondo, è sinonimo di “bello”, in più, la stazza è un forte indicatore di status sociale. Ancora oggi, il Re tongano Topou IV, morto nel 2006, detiene il record di monarca più pesante con i suoi 200 chilogrammi circa. Alcuni studiosi ipotizzano che la popolazione dell’isola sia particolarmente predisposta all’obesità, in base a un remoto passato contrassegnato da lunghi periodi senza cibo.