Ecco perché Angela Merkel è in bilico
Germania: Angela Merkel in bilico
Riuscirà la cancelliera Angela Merkel a concludere il suo mandato fino al 2017? O piuttosto verrà messa all’angolo dagli scontri interni che ogni giorno scuotono il suo partito, la CDU, e costretta anzitempo alle dimissioni?
Molti analisti mettono in risalto il fatto che le polemiche dei giorni scorsi riguardo gli assalti a sfondo sessuale di gruppi di immigrati, soprattutto nordafricani, che si sono verificati a Colonia la notte di Capodanno, potranno avviare la fine prematura del suo cancellierato.
Sono circa 100 i membri della CDU-CSU che hanno sottoscritto e inviato una lettera alla cancelliera pretendendo un dietro-front sulla politica immigratoria adottata finora. Chiedono urgentemente un’applicazione più rigorosa dell’accordo di Dublino. Le lamentele più forti provengono dal partito fratello bavarese, la CSU.
Il presidente del partito, Horst Seehofer – peraltro anche presidente della Baviera – ritiene che una correzione dell’orientamento governativo sulla questione rifugiati non sia più rinviabile e lascia poche settimane di tempo alla cancelliera per agire. Dichiara: “Credo che questo lasso di tempo sia ragionevole”. Afferma che non mollerà la pressione verso la cancelliera fino a che qualcosa non cambierà. Intanto la Merkel respinge la proposta di una chiusura delle frontiere e insiste per una soluzione da trovare a livello europeo.
Gli scricchioli provengono anche dall’interno della compagine governativa. A rivolgersi contro le posizioni della cancelliera è il ministro dei trasporti Alexander Dobrindt (CSU) il quale dichiara che per la Germania “non è più sufficiente mostrare al mondo un viso amichevole”. E consiglia alla Merkel di trovare un piano B, visto che le frontiere nazionali ormai non reggono più il carico di un’ondata migratoria così massiccia (nel 2015 sono stati 1 milione e 100.000 gli ingressi). Dobrint minaccia: “Dobbiamo prendere atto che non è più rinviabile una chiusura delle frontiere”.
Situazione Germania: Angela Merkel sotto assedio
Il problema per la Merkel non si presenta soltanto sul fronte interno alla CDU-CSU ma anche tra gli alleati di governo, i socialdemocratici della SPD. La SPD rivendica, per voce del vice-cancelliere Sigmund Gabriel, il ruolo di “motore del governo”e propone di moltiplicare gli sforzi per mettere ordine alla politica del governo sull’immigrazione. Non solo, ma anche per modernizzare il paese sul fronte del benessere sociale. La proposta prevede 25.000 nuovi posti di lavoro per insegnanti e 20.000 per gli educatori, la creazione di ulteriori alloggi sociali, e 80.000 nuovi posti negli asili nido (i cosiddetti Kita-Plätze).
E’ giunta però anche una lettera di sostegno alla Merkel. Proposta dal parlamentare CDU Martin Patzelt, è appoggiata da coloro che la ritengono ancora adatta ad affrontare i momenti difficili del paese, come ha saputo dimostrare più volte con il suo spirito decisionista. Ieri durante una riunione a porte chiuse del consiglio federale della CDU si sono potute scatenare nei confronti della cancelliera tutte le polemiche e le tensioni che da settimane già circolavano. E’ stata Julia Klöckner, attuale candidata alla presidenza della regione Renania-Palatinato, a difendere a spada tratta la cancelliera contro coloro che la criticavano: “Chiudete il becco. Chi continua a criticare la linea della cancelliera mette in pericolo il successo della CDU alle prossime elezioni di marzo”.
Questo la dice lunga sulle divisioni che sempre più si diffondono all’interno della CDU, la quale rischia di dover pagare un prezzo elettorale non indifferente. Infatti il 13 marzo si voterà per le regionali in Baden-Württemberg, Renania-Palatinato e Sassonia-Anhalt. Un voto che coinvolgerà quasi 20 milioni di tedeschi e che può far tremare la Merkel: infatti, secondo i sondaggi dell’Istituto Insa commissionati dal quotidiano tedesco Bild, la CDU-CSU perderebbe rispetto alla settimana precedente il 2.5%, attestandosi al 32.5%.
Lorenzo Chemello