Presidenza tedesca OSCE: l’occasione per un asse diretto Germania Russia?
OSCE, al via la presidenza tedesca: l’occasione per un asse diretto Germania Russia?
Il 14 gennaio, nel suo discorso inaugurale di presentazione del programma di presidenza OSCE per il 2016, il Ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha esposto i punti salienti, senza mai nominare la Russia: “rinnovare il dialogo, ricostruire la fiducia e ripristinare la sicurezza”.
Il ruolo di Steinmeier non è invidiabile, tanto più che alcuni membri dell’OSCE sono convinti che lui, per far rivivere uno speciale rapporto russo-tedesco a scapito di alcuni alleati della Germania, brami ancora la politica tedesca della Ostpolitik.
L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) non è molto conosciuta, anche se sta svolgendo un ruolo cruciale nell’osservare e mantenere in vigore il cessate il fuoco in Ucraina orientale. Rimane anche uno dei pochi forum che riunisce i membri della NATO, gli ex stati del Patto di Varsavia e tutti i paesi dell’ex Unione Sovietica.
L’OSCE nasce come un’evoluzione della Conferenza sulla sicurezza e sulla Cooperazione in Europa (CSCE), quando i due blocchi ideologicamente concorrenti, NATO e Patto di Varsavia, nel tentativo di migliorare le relazioni nel 1975 hanno firmato l’Atto finale di Helsinki. Dalla caduta del muro di Berlino nel 1989 e la conseguente unificazione dell’Europa, l’OSCE ha attraversato molte crisi, per la maggior parte correlate alla Russia.
Presidenza OSCE: occasione per canale diretto Germania Russia?
Spogliata del suo impero, la Russia ha avuto successivi leader che hanno messo in dubbio le intenzioni dell’OSCE, in particolare per il suo accento sui diritti umani e lo status di alcuni territori – Georgia, Moldavia, Ucraina e in parte la Bielorussia – che non vuole che vengano contaminate dall’Occidente. La guerra russa in Georgia nel 2008, l’annessione della Crimea nel marzo 2014 e la successiva invasione dell’Ucraina orientale confermano la riluttanza di Mosca a concedere a questi paesi la libertà di scegliere le loro politiche.
Nessuna meraviglia che ci sia una profonda crisi di fiducia nella maggioranza dei paesi europei nei confronti della Russia, e per questo Steinmeier ha sostenuto come sia arrivato il momento di rinnovare il dialogo e la fiducia con Mosca attraverso l’OSCE. Certo che se la Germania presume di tornare ai vecchi tempi e, attraverso la cooperazione portare il paese russo verso l’Europa, è un presupposto molto ingenuo.
L’Ostpolitik era una politica che ignorava le aspirazioni dei vicini orientali della Germania e che indeboliva le relazioni transatlantiche in favore di un rapporto diretto Germania Russia.
Steinmeier nella parte finale del suo discorso, invece che soffermarsi sui soliti lanosi convenevoli diplomatici, ha affrontato le posizioni russe ed europee, che sono apparse così diversamente grandi e aspre da far sbottare il delegato russo Sergey Karaganov: “è fondamentalmente un vecchio occidentale nella sostanza, nella logica e nelle raccomandazioni”.
Il diplomatico tedesco in risposta ha ricordato che la posizione tedesca della “cooperazione invece che lo scontro, una finestra di dialogo invece del silenzio” e la politica dei “piccoli passi” ha portato a dei risultati in Ucraina. L’OSCE – ha insistito – ha dimostrato d’essere uno strumento efficace: “naturalmente, il successo dei nostri sforzi non è garantito; ma abbiamo percorso una lunga strada”.
Gabrielis Bedris