Lo Tsunami elettorale che ha scosso profondamente l’Italia nella giornata di ieri ha fatto delle vittime illustri. Ci sono infatti tutta una serie di candidati eccellenti all’Europarlamento che si sono visti chiudere le porte in faccia dagli elettori. E ce ne sono altri che, invece, hanno ottenuto grandissime percentuali.
Bocciati – Partiamo dal partito che più di tutti ha visto ridurre i propri consensi, Forza Italia. Il primo della lista a saltare per aria è un vero e proprio ras, il siciliano Gianfranco Micciché, solo terzo nella circoscrizione Isole con 50.689 voti. Anche la veterana di Strasburgo Iva Zanicchi, ex conduttrice Mediaset, che alle spalle ha due legislature, lascerà l’Europarlamento.
Altre vittime della crisi del berlusconismo sono il trasformista Clemente Mastella, che con le sue oltre 60.000 preferenze non ha raggiunto il seggio da europarlamentare e il conduttore e gay dichiarato Alessandro Cecchi Paone. Sempre nell’area del centrodestra, rovinoso buco nell’acqua per l’ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, i cui guai giudiziari hanno evidentemente pesato: condannato in primo grado a 6 anni per abuso d’ufficio, ha preso “solo” 42.000 voti.
Spostandosi a sinistra, vittima illustre di questo è il famoso penalista Giovanni Fiandaca: famoso per il suo garantismo e fortemente voluto in lista dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, si è dovuto arrendere nonostante le oltre 76.000 preferenze.
Esclusi eccellenti anche nella lista L’Altra Europa con Tsipras: fuori sia l’ex leader dei Disobbedienti del Nord-Est, Luca Casarini, sia Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto rapita in Iraq nel 2005 e liberata, grazie al funzionario del Sismi Nicola Calipari, che rimase ucciso.
Promossi – A fronte di tanti illustri “trombati”, vi sono degli europarlamentari che hanno fatto il pieno di voti. Su tutti ha trionfato il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, capolista in tutte le circoscrizioni, che ha totalizzato la bellezza di 350mila preferenze. Al secondo posto si è piazzata la democratica Simona Bonafè, capolista PD al centro, che ha ottenuto 288mila voti. Segue, a ruota, l’ex ministro e dominus pugliese Raffele Fitto, che, nonostante una condanna in primo grado a 4 anni, ha incassato ben 284mila voti.
Altri ottimi risultati sono quelli di Alessandra Moretti, capolista PD nel nord-est, che ottiene 230mila preferenze, e Giovanni Toti, candidato di Forza Italia nel nord-ovest e forte di quasi 150mila voti.